21 gennaio 2010


Prontogross: difficile la situazione per i lavoratori

Prosegue l’Odissea dei lavoratori delle aziende Europa 2000 Prontogros e Prontogros M.A.M., iniziata a maggio del 2009 con una cassa integrazione per crisi che doveva concludersi a maggio del 2010. Ma così non è stato.
A quei tempi le due aziende, che commercializzano materiale termoidrosanitario, avevano all’attivo rispettivamente 466 dipendenti in Europa 2000 e 124 in Prontogros M.A.M. per un totale di 39 filiali più la sede situata a Montaletto di Cervia.
Dopo la prima cassa integrazione del 2009 ne è seguita una seconda per riorganizzazione (maggio 2010), che doveva portare le due aziende ad uscire dalla crisi, seppur ridimensionate nell’attività e nella forza occupazionale.
Ma la situazione è drasticamente peggiorata.
Il mercato in cui è posizionata la Prontogros, è strettamente legato al settore edile, che a sua volta non dà segni di ripresa.
Oggi ci troviamo di fronte a due aziende in liquidazione, che dovranno far ricorso ad una nuova cassa integrazione, questa volta per cessazione di attività.
In particolare, Europa 2000 ha già presentato la domanda per essere ammessa al concordato preventivo che porterà all’ individuazione di un commissario per la gestione dell’ intera procedura.
I lavoratori ancora in forza nelle due aziende, che oggi sono 320 in Europa 2000 e 73 in Prontogros Mam, non percepiscono retribuzione da ottobre e quelli che hanno lasciato l’azienda non hanno percepito neanche il TFR.
Questa drammatica situazione, che coinvolge lavoratori in tutta Italia ma in particolar modo concentrati nel territorio di Cervia, è ormai insostenibile.
Sono iniziate le vertenze individuali per il recupero dei crediti ma per poter avere quel che spetta ci vorrà ancora molto tempo.
Per chi è ancora in azienda la speranza è che si attivi velocemente la prossima procedura di cassa, che sarà pagata direttamente dall’Inps.
In questo caso su molti territori ci sono accordi provinciali con gli istituti bancari che prevedono il rilascio di prestiti a costo zero per far fronte a situazioni come queste.
Le organizzazioni sindacali, Filcams, Fisascat e Uiltucs, fin dall’inizio stanno seguendo la vertenza aziendale e hanno promosso l’attivazione di tutti gli ammortizzatori sociali previsti.
Continueranno a stare al fianco dei lavoratori coinvolti affinché nonostante la gravità della situazione, possano essere garantite le maggiori tutele possibili.