13 Novembre 2014


REXEL ITALIA, lavoratori in stato di agitazione per procedura di licenziamento

La Filcams CGIL nazionale, la Fisascat CISL nazionale e il coordinamento nazionale dei delegati di Rexel Italia spa - azienda multinazionale presente in 38 paesi del mondo di cui oltre 20 in Europa, la cui attività principale è la vendita di materiale elettrotecnico all'ingrosso si sono riuniti a Milano per valutare la procedura di licenziamento collettivo aperta dall'azienda con la previsione di cento licenziamenti su 398 dipendenti da ottenere attraverso la chiusura di ulteriori punti vendita e la dichiarazione di esuberi strutturali nei rimanenti punti vendita, magazzini e uffici.

Sono previste le chiusure delle filiali di Ferrara, Viterbo, Rovereto e Roma Salario che seguono la chiusura avvenuta quest'anno di quattro negozi nell'area milanese. Inoltre l'azienda prospetta possibili ulteriori future chiusure di altri quattro punti vendita attualmente posti “sotto osservazione”.

L'obiettivo dichiarato dell'azienda è quello di risparmiare sui costi fissi di gestione a partire dal costo della manodopera, per mantenere, in presenza di una riduzione dei punti vendita e del personale, lo stesso fatturato dell'anno in corso.

“Obbiettivo palesemente irrealistico” affermano i sindacati, “che nasconde una scelta aziendale contraria a ogni logica commerciale e puramente finanziaria. La Rexel a partire dal 2004 ha proceduto ad una progressiva riduzione del personale senza mai riuscire per questo a raggiungere gli obiettivi di mercato che si prefiggeva.”

Nel 2004 i lavoratori erano più di 500, questa è la prova del fallimento della politica aziendale fino ad oggi perseguita. Negli anni passati il sindacato e i lavoratori hanno affrontato l'azienda utilizzando tutti gli ammortizzatori sociali esistenti. Tant'é che oggi i lavoratori sono in regime di contratto di solidarietà. Questo ha consentito di attenuare l'impatto delle continue ristrutturazioni.

“E' evidente” proseguono “che su questa strada Rexel prepara le condizioni di una progressiva uscita dal mercato italiano perché incapace di affrontare la concorrenza e di gestire in modo solidale l'attuale stato di crisi.”

Il sindacato e i lavoratori richiedono a Rexel di abbandonare la logica perversa attuata e di riprendere con vigore la sua missione commerciale. A tal fine sono disponibili al confronto se l'azienda condividerà l'obiettivo del superamento dei licenziamenti e l'individuazione di tutti gli strumenti alternativi possibili che permettano ai lavoratori Rexel di restare coesi e di guardare con rinnovata fiducia al futuro.

La Filcams CGIL nazionale, la Fisascat CISL nazionale e il coordinamento nazionale dei delegati dei Rexel proclamano a partire da lunedì 17 novembre lo stato di agitazione del personale e indiranno tra il 17 e il 28 novembre assemblee del personale in tutte le filiali. La Filcams CGIL nazionale, la Fisascat CISL nazionale e il coordinamento nazionale dei rappresentanti sindacali Rexel decidono di informare Il Comitato Aziendale Europeo della situazione Italiana per verificare la condizione complessiva del gruppo al fine di valutare la possibilità di iniziative comuni a livello europeo.

Il prossimo incontro con l’azienda è stato fissato per il giorno 19 novembre.