Giovedì 25 gennaio è sciopero della ristorazione scolastica del Comune di Genova per l'intera giornata, con un presidio organizzato davanti a palazzo Tursi alle 9,30. Tra i motivi che hanno portato alla mobilitazione: "un generale scontento e frustrazione delle maestranze sul territorio genovese, dovuto a innumerevoli fattori, tra cui i frequenti ritardi ed errori costanti nelle retribuzioni;  il mancato rispetto del capitolato d'appalto e del contratto nazionale, applicato al settore del turismo; la tendenza generale a rincorrere lo sconto che trasforma l'assegnazione degli appalti comunque 'al massimo ribasso', prassi che sta alla base di molteplici disservizi per i bambini, e che inevitabilmente genera condizioni di sfruttamento dei lavoratori; la concitazione nel servizio dovuta alla disorganizzazione operativa e del personale; la pressione costante e trasversale che le addette subiscono a causa di disservizi delle aziende, che non sono imputabili direttamente a loro, ma che gli vengono riversate quotidianamente contro, in quanto ultimo anello della catena, in prima linea sul campo". La Filcams Cgil di Genova, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, "manifesta grande preoccupazione per il destino di tutti i posti di lavoro del settore, che potrebbe essere irrimediabilmente compromesso, anche agli occhi dell'opinione pubblica e dei pregiudizi che nel tempo si sono venuti a creare, da un lato, a causa della progressiva perdita di qualità del servizio di refezione scolastica, e dall'altro, dall'affermarsi della possibilità di scelta da parte delle famiglie di optare per il pasto domestico consumato a scuola, nei luoghi adibiti alla refezione scolastica. Due fattori che stanno viaggiando consequenzialmente". "Le lavoratrici che ogni giorno sono a contatto con i bambini, ci tengono a sottolineare quanta dedizione e passione mettano nel loro lavoro, vista la delicatezza che richiede e le responsabilità di cui si fanno carico; la loro protesta è finalizzata a sensibilizzare l'opinione pubblica sui meccanismi stritolanti, dalle responsabilità trasversali, che rendono sempre più difficile lo svolgimento del lavoro. Le loro rivendicazioni sono finalizzate certamente a preservare il posto e a migliorarne le condizioni, ma non solo. Non ci può essere qualità del servizio, infatti, senza qualità del lavoro. Per questo, la nostra battaglia ha come elementi focali la salute, la serenità e la sicurezza dei bambini, che senza il rispetto del capitolato d'appalto in tutte le sue parti, rischia di compromettere la fiducia dei genitori e danneggiare fortemente il settore a livello occupazionale, nel caso in cui, come già si sta verificando, aumentasse la perdita di pasti", conclude il sindacato.