Il salone del libro di Torino è uno spazio di cultura di primaria importanza nel nostro paese, un appuntamento annuale dall'alto valore, anche sociale La cultura non ha barriere, ma la presenza di chi si ricollega, a una tradizione politica che ha usato gli steccati culturali, la censura e l'asservimento della cultura agli interessi del regime fascista, appare come una ferita intollerabile, contraria alla tradizione della manifestazione torinese. Tra i lavoratori del settore, siano essi occupati nelle case editrici o nella distribuzione commerciale dei libri, questa scelta rappresenta un tradimento contrario alla storia antifascista che da sempre si respira in questi luoghi di lavoro. FILCAMS e SLC, le categorie della Cgil che rappresentano i lavoratori del commercio e dell’editoria, sono fortemente contrari all’apertura dell’iniziativa a chi della negazione degli spazi ha fatto il centro del sistema antidemocratico.