Sciopero Carrefour: un’ottima risposta dei dipendenti all’azienda
Fin da primo turno del mattino sono iniziati i presidi davanti i diversi punti vendita Carrefour di tutta Italia. Lo sciopero indetto dalle segreterie nazionale Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dopo la disdetta del contratto integrativo aziendale ha riscosso molto successo.
“Ottima l’adesione” in tutta Italia afferma la Filcams Cgil “una risposta ferma e decisa dei dipendenti che hanno così espresso la loro contrarietà alle azioni dell’azienda. Questo dimostra come non si può pensare di fare azioni unilaterali che mettano da parte sindacati e lavoratori.”
I primi dati parziali forniti dalle strutture relativi alla mattinata testimoniano una buona riuscita dello sciopero, molti i punti vendita messi in crisi oggi, costretti a far lavorare alle casse anche caporeparti e responsabili del personale, come a Matera, Calenzano (FI) e Lecce.
Adesione in massa a Casoria nel Napoletano dove i lavoratori hanno svolto un presidio fuori dall’ipermercato di Carrefour, solo due le casse aperte e solo 15 capi reparti a cercare di mantenere il servizio all’interno. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14, l’azienda è stata costretta a chiudere il punto vendita
A Capodrise in provincia di Caserta sono solo i capireparto che lavorano, l’Iper è vuoto anche per solidarietà dei clienti e una cinquantina di lavoratori hanno effettuato un blocco stradale pacifico. Alta l’adesione anche in Lombardia che nei diversi punti vendita è stata intorno al 90%, mentre lo sciopero di ieri del deposito della GS di Pieve Emanuele in provincia di Milano ha visto la partecipazione del 100% dei lavoratori.
Ottima la riuscita dello sciopero anche nella Capitale, l’adesione dei dipendenti dell’iper della Romanina è stata del 95%, buoni risultati anche per l’Iper Raffaello (80%) e l’iper di Tor Vergata (70%). All’iper di Grugliasco di Torino, uno dei più grandi di Italia, l’adesione allo sciopero è stata dell’80% e ben riuscito è stato il presidio a Monte Cucco. Più bassa l’adesione negli altri punti vendita ad insegna GS.
In Liguria un centinaio di dipendenti del Dìperdì hanno organizzato un presidio davanti agli uffici amministrativi e multi punti vendita di Genova sono stati costretti alla chiusura nel pomeriggio.