Le lavoratrici e i lavoratori delle vigilanza privata in sciopero il 4 maggio 2018 per rivendicare il diritto al rinnovo del contratto nazionale e per condizioni normative e salariali dignitose. Il Contratto Nazionale di lavoro (CCNL) per i dipendenti da istituti ed imprese della vigilanza privata e dei servizi fiduciari è scaduto dal 31 dicembre 2015. Le associazioni nazionali dei datori di lavoro del settore, nel corso dell’incontro tenutosi il 27 febbraio 2018, dopo più di un anno di trattative, hanno presentato una serie di richieste che, se fossero complessivamente accolte, farebbero fare alla categoria un salto indietro di 30 anni. Le proposte: In questo contesto, i lavoratori e le lavoratrici della vigilanza e della sicurezza privata sono costretti ad affrontare anche un altro nemico. Da mesi si assiste ad un fenomeno devastante ad opera di fantomatiche associazioni datoriali e sindacati “gialli” che, seppure sprovvisti di qualsivoglia elemento di rappresentatività reale, sottoscrivono contratti “pirata” in cui le condizioni salariali e normative vengono sistematicamente ribassate, anche con meccanismi ingannevoli. Malgrado le esigenze di sicurezza siano in aumento, la tendenza diffusa è fondata sul contenimento estremo del costo del lavoro: sono sempre più diffuse le gare a corrispettivi inferiori alla retribuzione oraria prevista dal contratto nazionale, indette persino dalla pubblica amministrazione.  Così la concorrenza sleale si scarica sulla pelle dei lavoratori, nel “silenzio” del ministero dell’interno e dell’autorità nazionale anti-corruzione. E' ora di svelare la verità! La sicurezza si garantisce solo se gli addetti della vigilanza e della sicurezza privata possono lavorare in condizioni dignitose e consone al rischio che devono prevenire, con un salario giusto e dignitoso. Per questi motivi lavoratrici e lavoratori della sicurezza privata manifesteranno a Roma, in piazza Santi Apostoli, a partire dalle 10 di venerdì 4 maggio. La giornata di sciopero è stata proclamata da Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs. Per il contratto nazionale, per la legalità.