24 gennaio 2013


Silvestar, chiuse il magazzino principale, a rischio oltre 200 posti di lavoro

Silverstar srl, azienda italiana appartenente al Gruppo multinazionale statunitense
ARROW Electronics Inc, si occupa della distribuzione di componenti elettronici attraverso la fornitura di servizi logistici e di consulenza ingegneristica, con un organico di oltre 500 dipendenti dislocato sul territorio nazionale.

In questi giorni l'azienda ha comunicato la decisione del Gruppo di procedere alla chiusura del magazzino di Cornaredo, centro logistico di tutta l'attività italiana, che occupa più di 200 persone, e di ridurre il personale anche nelle altre sedi (Milano, Torino, bologna, Padova, Firenze Roma, Senigallia).

“Siamo di fronte a un dimezzamento dell'occupazione” afferma la Filcams Cgil Nazionale “che nel caso di Cornaredo avrà ricadute sociali pesantissime: nel magazzino di cui è stata preannunciata la chiusura sono infatti impiegati interi nuclei familiari, e le oltre 200 persone coinvolte conoscono la difficoltà che potrebbe esserci ad essere riassorbiti in un territorio già provato da crisi e deindustrializzazione.”

Negli ultimi mesi l'Azienda ha utilizzato una Cassa Integrazione Straordinaria , implementando anche nuovi modelli organizzativi e gestionali, e si è evidenziato un andamento del magazzino che sottolineava la crescita di produttività e la prospettiva di recupero che avrebbe potuto permettere la salvaguardia occupazionale.

Per questo le Organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali hanno ritenuto inaccettabile una decisione proveniente dal Gruppo Multinazionale, decontestualizzata e priva di qualsiasi responsabilità sociale, come spesso capita con Aziende estere che impongono strategie di delocalizzazione dettate unicamente dalla ricerca spasmodica del profitto.

I lavoratori, riuniti in queste ore in assemblea, hanno proclamato lo stato di agitazione e stanno valutando iniziative di lotta a contrasto di tali decisioni. I sindacati hanno intenzione di coinvolgere le istituzioni per dire basta a questo tipo di dismissioni e per chiedere l'intervento a salvaguardia di occupazione e professionalità.