Lo scorso 26 maggio si è concluso, con la sottoscrizione di un’intesa, il confronto tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS Uil con la direzione aziendale Sma, iniziato nel mese di marzo, e finalizzato all’individuazione di misure volte ad un contenimento del costo del lavoro, in considerazione della situazione di estrema difficoltà in cui versa l’azienda. L’accordo sottoscritto, che coinvolge circa 9mila lavoratori,  prevede l’impegno da parte dell’azienda, per l’intero periodo di vigenza dell’accordo – dal 26 maggio 2015 al 31 dicembre 2016 -, a salvaguardare i livelli occupazionali, evitando il ricorso a procedure di riduzione del personale con riferimento a 217 dei 224 punti vendita a gestione diretta (97% del totale rete). Per le restanti 7 unità a rischio dismissione, l’azienda si è impegnata a valutare, in via prioritaria, la percorribilità di soluzioni volte a tutelare il mantenimento dei livelli occupazionali, privilegiando l’opzione della cessione di ramo d’azienda e prevedendo l’attivazione di confronti a livello territoriale allo scopo di definire possibili intese. A fronte degli impegni assunti da Sma e considerata la grave compromissione dei livelli di redditività aziendale, si è stabilito, quale misura urgente che contribuisca al recupero di una condizione di equilibrio economico-finanziario ed alla salvaguardia della continuità aziendale, di procedere alla sospensione dell’erogazione del salario variabile per il biennio 2015/2016. La sottoscrizione dell’Accordo, a conclusione di un difficile negoziato, ha evitato l’introduzione di deroghe al Contratto Nazionale, come insistentemente richiesto dall’azienda, ed ha contenuto il carattere restitutivo dell’intesa inizialmente prospettato, attraverso una parziale rivisitazione della contrattazione integrativa aziendale e la previsione di una fase di confronto, in tema di Organizzazione di Lavoro, a livello territoriale. Le misure condivise rivestono indiscutibile rilevanza anche in considerazione della condotta di Auchan - azienda che gestisce il canale ipermercati del Gruppo - che nelle ultime settimane ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per circa 1400 lavoratori e disdettato unilateralmente la contrattazione integrativa aziendale, confermando, nel contesto degli incontri tenutisi di recente, contrarietà rispetto al ricorso ad ammortizzatori sociali di carattere conservativo.