Sul grave episodio del Tribunale di Milano, dove tre persone hanno perso la vita, in questi giorni, si sono spesi fiumi di inchiostro, soprattutto in caccia di un responsabile delle falle della sicurezza. Ma la vera responsabilità è da attribuirsi ad un intero sistema, che esiste da decenni e che sembra venir fuori solo oggi, quando alla fine la tragedia è avvenuta. Nonostante le leggi infatti, i servizi che dovrebbero essere affidati alle Guardie Giurate, vengono effettuati da personale sprovvisto delle adeguate competenze e dei necessari supporti, ovviamente nella logica di abbattimento dei costi. “Il Decreto del Ministero degli Interni 269 del 2010 ha avviato, con molto ritardo, un percorso di riforma del settore che oggi, aprile 2015, ancora non si è compiuto” è quanto afferma Sabina Bigazzi, della Filcams Cgil Nazionale “basta pensare alla formazione, per cui è prevista una disciplina transitoria, in attesa della definizione di un decreto ad hoc, e che oggi è ancora lasciata in mano alle aziende, e soprattutto non controllata.” Quel decreto, fra le altre cose, individua quali sono i siti sensibili, il cui controllo deve essere affidato esclusivamente a Guardie Giurate, quindi munite di regolare decreto rilasciato dalla Prefettura. Fra i siti considerati sensibili vi sono i Tribunali. “Proprio la gara di appalto del Tribunale di Milano nella logica del risparmio e del taglio della spesa, ha violato tale principio, ed il servizio è stato affidato parte alla Vigilanza e parte al così detto portierato” precisa Bigazzi: “A nulla sono serviti i ricorsi presentati al Tar: le nostre denunce sono fino ad oggi cadute nel vuoto.” Le imprese che svolgono quelle attività hanno storicamente personale sotto pagato, a cui viene applicato di tutto: regolamenti di cooperative che derogano a qualunque Contratto  Nazionale, e spesso devono indossare ingannevoli divise del tutto simili a quelle delle Guardie Giurate. Nessun controllo viene effettuato su quelle imprese. Il mondo della Vigilanza Privata è molto cambiato, negli ultimi 10 anni, anche per l’avvento delle tecnologie, tuttavia i servizi ad essa affidati sono gli stessi da sempre, non vi è stato un aumento  di esternalizzazioni di servizi di pubblica sicurezza, anzi, per effetto delle politiche di risparmio e riduzione della spesa, l’occupazione nel settore è in compressione, a scapito, evidentemente della sicurezza. Va, però, sottolineato che le licenze rilasciate alle imprese  per svolgere quella attività, sono invece un numero esorbitante: più di 800, e su queste scarseggiano i controlli delle autorità preposte. “Perciò, è vero, vi sono molte ombre su tante imprese” spiega la Filcams Cgil, “fino ad arrivare a quei casi, ormai non più così sporadici, denunciati anche dalla stampa. Parallelamente, però, la logica del massimo ribasso, ha prodotto un meccanismo perverso di continua erosione delle tariffe (si arriva anche a 14 euro/ora), evidentemente a scapito di altro.” Le aziende, per poter ridurre le tariffe, hanno adottato le strategie più fantasiose a scapito dei lavoratori del settore: riducendo le retribuzioni con accordi sottoscritti con sindacati “È questo sistema, il vero responsabile dei fatti gravi avvenuti al Tribunale di Milano. Purtroppo ci si rende conto che qualcosa non funziona, solo quando è ormai tardi”.