È stata raggiunta l'intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato ai circa 600mila dipendenti degli studi e delle attività professionali: i sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno siglato con l'associazione datoriale del settore Confprofessioni l'ipotesi di accordo, che nelle prossime settimane passerà al vaglio di lavoratrici e lavoratori.
Il contratto, che avrà una vigenza triennale, introduce importanti novità e miglioramenti rispetto al precedente.
È previsto un incremento salariale di 215 euro mensili a regime per il terzo livello, da riparametrare per gli altri livelli, che sarà erogato in quattro tranche: 105 euro con la retribuzione di marzo 2024, 45 euro con la retribuzione di ottobre 2024, 45 euro con la retribuzione di ottobre 2025 e 20 euro con la retribuzione del dicembre 2026. Sarà corrisposta anche un'una tantum di 400 euro, erogata in due tranche: la prima di 200 euro a maggio 2024 e il restante a maggio 2025.
L'accordo prevede poi l'inserimento di alcune figure professionali e istituisce un gruppo di lavoro per seguire l'evoluzione tecnologica e digitale che interessa il settore e tenere costantemente aggiornata la declaratoria contrattuale.
Tra i punti salienti del nuovo contratto figurano la sottoscrizione di un accordo a latere in tema di relazioni sindacali che implementa e integra il testo contrattuale con importanti e nuove agibilità. Il testo contrattuale affianca alla contrattazione territoriale di secondo livello la previsione di una contrattazione integrativa aziendale.
La quota di assistenza sanitaria è stata portata a 5 euro, con l'inclusione delle prestazioni per i familiari dei dipendenti e, a tutela della salute, è stata introdotta una giornata l’anno di permesso retribuito per la prevenzione.
Sono state inoltre regolamentate due causali che permettono l’assunzione a tempo determinato fino a 24 mesi per incarichi temporanei superiori ai 12 mesi o nei casi di apertura di nuove attività.
L'intesa, oltre a recepire e implementare l’accordo sul lavoro agile, migliora anche la normativa sui permessi retribuiti per le donne vittime di violenza e prevede l’ampliamento al 90% di un’integrazione del congedo di maternità a carico del datore di lavoro dal primo gennaio 2025.
In un quadro complessivo di stallo della contrattazione, soprattutto nei settori del terziario, l’intesa sottoscritta rappresenta un importante traguardo.