La tassa sul licenziamento introdotta dalla Legge Fornero (art.2 Comma 34) a garanzia della disoccupazione rischia di ricadere pesantemente su lavoratori e imprese più serie.  

La tassa infatti deve essere pagata anche in caso di applicazione della clausola sociale nel cambio appalto dove si prevede obbligatoriamente il passaggio del personale dalla società uscente alla società subentrante e quindi il lavoratore continua ad essere occupato.

Sindacati e associazioni datoriali, del settore dei servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi e del settore della ristorazione collettiva, già a fine dello scorso anno avevano richiesto la proroga dell’esonero dal pagamento del contributo per le aziende in caso di “cambio d’appalto” con piena ed effettiva applicazione della clausola sociale.

Oggi i sindacati di categoria registrano che oltre ad indebolire l’applicazione delle clausole sociali a tutela dell’occupazione dei lavoratori nei cambi di appalto, le imprese più scaltre stanno individuando escamotage e stratagemmi per evitare il pagamento della tassa di licenziamento, tra i quali la richiesta di dimissioni dei lavoratori o fittizi trasferimenti a centinaia di chilometri per ottenere la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa in luogo dei licenziamenti per termine dell’appalto.