Firmato un documento comune in cui si chiede alla Regione di sostenere solo gli asset aziendali che garantiscono occupazione e produzione di ricchezza generale nel turismo. La stagione turistica estiva 2016 sta per concludersi e nei prossimi giorni avrà inizio il solito balletto dei numeri: è innegabile che nei mesi di luglio ed agosto si è registrato un incremento degli arrivi e delle presenze, in ogni zona della Toscana, ma non saranno due mesi di overbooking a modificare una situazione generale che, nel settore alberghiero, non vede crescere né l’occupazione né i fatturati aziendali. Favoriti da una situazione internazionale che rende le nostre destinazioni più appetibili e soprattutto sicure, resta il problema di un diffuso abusivismo ed un mancato rispetto delle regole. Federalberghi ha già più volte denunciato : “non è possibile che in Toscana solo il 52 % dei non residenti pernotti in albergo, contro l’84,1% del Lazio ed il 79% dell’ Emilia Romagna, solo il Veneto è nella nostra stessa situazione: non si tratta di contestare le nuove forme di ricettività, che evidentemente sottraggono clientela agli alberghi, ma piuttosto di sottolineare che in questo modo sarà molto difficile utilizzare lo strumento turismo come volano di rilancio della economia regionale.” Per questo motivo, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Toscana e Federalberghi hanno sottoscritto un avviso comune con l’impegno di: monitorare il fenomeno dell’abusivismo e della sleale concorrenza; contrastare le forme di lavoro non regolare; garantire regole di sicurezza per il consumatore. Alla vigilia del dibattito in Consiglio Regionale della nuova legge quadro per il turismo, le parti sindacali e datoriali richiedono alla Regione Toscana di “inserire all’interno della nuova legge, che le aziende del settore turistico applichino il contratto nazionale di settore,” spiega Cinzia Bernardirdini segretaria generale della Filcams Toscana, “con l’impegno a sostenere le aziende che rispettano le regole”. Federalberghi, Filcams CGIL, Fisascat CISL ed UILTuCs hanno intrapreso una battaglia di legalità, nella convinzione che il far west dell’ospitalità genera solo abusi, insicurezza dei clienti, lavoro nero.