Tante le polemiche e le critiche all’ipotesi dello sciopero nei giorni di Pasqua dei 400 lavoratori di Opera Laboratori Fiorentini, dei musei statali di Firenze, e degli Uffizi.  Le critiche a dipendenti e sindacati per la scelta, vengono spazzate via con la sigla che oggi, 30 marzo, il Ministro della Cultura Franceschini e le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno posto per garantire il futuro occupazionale. La protesta infatti nasceva dalla richiesta di inserire all’interno dei bandi di gara per gli appalti dei servizi, la cosiddetta clausola sociale, cioè la garanzia, in caso di cambio di gestione dell’appalto, della tutela del posto di lavoro dei dipendenti. Nell’incontro odierno, è stato confermato, quindi, l’impegno ad utilizzare i lavoratori già in servizio, in caso di nuovo subentro in concessione. “Siamo soddisfatti dell’accordo” spiega Cristian Sesena segretario nazionale della Filcams Cgil “l’intesa raggiunta dà garanzie anche agli altri lavoratori che prestano servizio nei poli museali e nei luoghi della cultura. Ha prevalso il buon senso e la responsabilità da entrambe le parti” prosegue Sesena, “Questo accordo dimostra come il dialogo nella tutela degli interessi comuni, sia strada prioritaria da seguire anche nelle situazioni delicate e di conflitto.” La Filcams ritiene indispensabile una maggiore attenzione alle lavoratrici e di lavoratori appalto; definire regole certe nella gestione dei cambi appalto, può garantire una maggiore tutela e arginare l’illegalità. Proprio per questo, con la Cgil, si sta facendo promotrice di una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare “Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto”.