Contrariamente a quanto si possa immaginare, il popolo delle Partite Iva, come spesso vengono definiti anche  i professionisti non titolari, non rivendica un lavoro dipendente. Le necessità sono tante, come emerso dalla ricerca "Vita da professionisti", un'indagine a campione promossa dalla Consulta delle Professioni della CGIL e dalla Filcams e condotta dall’Associazione Bruno Trentin, che ha affrontato la condizione dei lavoratori autonomi e dei professionisti. È stato preso in considerazione un campione rappresentativo dei quasi 3 milioni e mezzo di professionisti: più di 1600 lavoratori intervistati, il 58,4% da uomini e il 41,6% da donne; di età compresa tra i 30 e i 45 anni, pari al 42,9% del campione; il 46% diplomati e il 53% laureati o più; distribuiti su tutto il territorio nazionale, con concentrazione nelle grandi città come Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Un percorso difficile, per i professionisti, all’alta professionalità e all’impegno continuo nella formazione, fanno da contraltare i bassi salari e un’alta pressione contributiva; ed anche precarietà e scarsa tutela sanitaria. Una condizione E’ forse la prima volta che assistiamo al coesistere di alta formazione e bassa retribuzione. È la condizione che si sta affermando   Quasi la metà degli intervistati percepisce meno di 15 mila euro annui lordi ed appena il 21,7% supera i 30 mila euro; inoltre il 67% ha dichiarato difficoltà per arrivare a fine mese. Nonostante questo però quasi l’80% degli intervistati si ritiene soddisfatto del proprio lavoro e vuole mantenere il carattere di autonomia. La ricerca è stata presentata dalla Cgil lo scorso 14 aprile, anche alla presenza di Susanna Camusso che ha partecipato ad un confronto con Filippo Taddei responsabile economico del Pd. Un segnale importante, da parte della Confederazione, che conferma l’importanza dell’impegno della Filcams degli ultimi anni verso il lavoro autonomo. Era il 18 Marzo 2010, infatti quando la Filcams Nazionale ha organizzato la prima iniziativa “Studi Professionali: Dipendenti, Praticanti e Collaboratori: Uniti per contrattare il futuro” che ha portato alla condivisione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del Contratto Nazionale anche con le associazioni dei giovani professionisti. Da li ad oggi tanta strada è stata fatta, anche con la trattativa per il rinnovo  del contratto nazionale, l’ampliamento della sfera di applicazione contrattuale che non  include  solo il lavoro dipendente  e il riconoscimento di percorsi che costituiscono maggiori garanzie e tutele, come ad esempio l’inserimento nel Contratto Nazionale dell’apprendistato per il praticantato, che ora, con una recente e importante delibera della Giunta Regionale delle Marche, inizia a trovare concreta applicazione. Nell’arco di questi anni la Filcams è riuscita ad entrare piano piano nel dispersivo settore degli studi professionali, arrivando alla sigla del contratto nazionale nel novembre 2011 e lanciando, insieme a Nidil Cgil, ai Giovani della Cgil e alcune associazioni di praticanti e partite Iva, la campagna “Con il Contratto”. Dare voce ad un mondo e rappresentarlo: inclusione, è questa la parola chiave, il leitmotiv che accompagna il percorso intrapreso dalla Filcams  per il riconoscimento di giusti diritti e tutele per i professionisti.  Iniziative, manifestazioni, campagne di comunicazione e tavoli contrattuali, la categoria vuole conoscere e rendere partecipi quanti più lavoratori possibile, mettere in contatto, anche tramite la rete, per confrontarsi ed esprimere le proprie idee ed esigenze. Il riconoscimento e l’impegno anche da parte della Confederazione è una risposta concreta alle tante critiche all’immobilità del sindacato, una risposta collettiva importante che conferma l’attenzione ad ogni sfaccettatura del mondo del lavoro.   Il 17 aprile la Filcams, insieme alle altre organizzazioni sindacali di categoria ha siglato l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali con Confprofessioni,  portando risposte ai lavoratori dipendenti del settore e concretizzando dei risultati anche per i lavoratori non dipendenti.   Tra i punti importanti dell’intesa, : l’aumento salariale previsto per il prossimo triennio di 85 euro al terzo livello, - che sviluppa un totale salariale nella vigenza di 1885 euro; l’estensione dell’assistenza sanitaria alle collaborazioni e il rafforzamento ed esigibilità del diritto di precedenza per i contratti a termine. Inoltre, è stato normato il congedo parentale ad ore in un settore che vede una forte presenza femminile.   L’impegno della Cgil e della Filcams continuerà, anche cercando nuove forme di organizzazione e di comunicazione, e per far si, che la contrattazione inclusiva, diventi ancor di più la base dell’azione sindacale, nella consapevolezza che i lavoratori e le lavoratrici degli studi professionali insieme ai giovani professionisti ricercano nella azione collettiva e organizzata le risposte ai loro problemi e non un generico riferimento alle opportunità individuali.