I lavoratori Valtur la settimana prossima verranno licenziati, senza nessun incentivo e forse senza neppure il pagamento immediato di quanto a loro dovuto. Questo è l'epilogo della gestione di Investindustrial importante marchio italiano del turismo: 6 resorts che non apriranno nella stagione 2018, gli altri che avviano la stagione a ranghi ridotti, licenziamenti e impoverimento dell'incoming del nostro Paese. Un disastro imprenditoriale che ha visto l'investitore Andrea Bonomi navigare indisturbato tra accordi con Cassa Depositi e Prestiti e procedure di liquidazione. La Filcams Cgil, congiuntamente a Fisascat e Uiltucs, ha chiesto un aggiornamento del tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economio. "La prossima settimana al Ministero del Lavoro vi sarà la chiusura della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla liquidazione" spiega Luca De Zolt della Filcams Nazionale "questo atto segna l'epilogo di questo percorso surreale. Ma noi non ci diamo per vinti, perché crediamo che sia ingiusto mettere la parola fine, sia per i lavoratori che per il nostro sistema turistico. Per questo appoggiamo l'appello dei lavoratori Valtur al Ministro Di Maio al quale sollecitiamo la convocazione del tavolo al MISE quanto prima".     Caro Ministro, Le scriviamo per raccontarLe di #Valtur (acronimo di Valorizzazione Turistica), si proprio dell'azienda nata nel 1964 quando iniziava l'epoca dei villaggi turistici, una formula innovativa di vacanza ed intrattenimento in posti esclusivi e riserve naturali. La Valtur che ha dato i natali ad artisti noti ma soprattutto che ha fatto sognare ed emozionare milioni di famiglie italiane nelle loro vacanze. La Valtur che ha dato lavoro a migliaia di persone ed insegnato il mestiere più bello del mondo ai tanti ragazzi che ancora portano dentro un'emozione comprensibile solo a chi l'ha vissuta trasmettendola a tutti gli ospiti dei suoi villaggi. Ma arriviamo alla storia attuale, quella che vede il noto Fondo Investindustrial nel 2016 acquisire l'azienda per farne l'eccellenza Italiana e dopo neanche 2 anni avviare invece la cessazione dell'attività attraverso la procedura di concordato liquidatorio e licenziamento collettivo. Le cause? Perdite d’esercizio, pesanti costi di gestione imputate anche a fattori straordinari, oltre ad una serie di eventi emersi successivamente al cambio di management sfuggiti ai radar di Sig. Andrea Bonomi e dei suoi consulenti al momento delle trattative. Ad arrivare in soccorso ci ha pensato Cdp acquisendo tre villaggi (Marina di Ostuni, Marileva e Pila) per un totale di 45,5 milioni di euro; certo desta curiosità il fatto che questi tre resorts siano gli stessi che il finanziere milanese aveva acquistato appena un anno fa da Prelios Sgr, poco dopo l’annuncio dell’avvenuta scalata a Valtur. Il tempo stringe ed il 13/06 sarà la data definitiva per la conclusione della procedura di licenziamento collettivo ed ultimo incontro al Ministero del Lavoro ma noi lavoratori insieme ai sindacati che ci stanno supportando non molliamo perché crediamo troppo in questa bellissima storia e vogliamo continuare a raccontarla. Le chiediamo un Suo intervento come Neo Ministro per aprire nuovamente un tavolo con investitori capaci e con progetti seri di rilancio e per concedere più tempo ai lavoratori bloccando il licenziamento. La stagione estiva è alle porte e probabilmente compromessa con un indotto di milioni di euro e posti di lavoro sprecati, soprattutto in località che vivono di turismo e in un settore che cresce del 2.7% (quasi il doppio della crescita PIL 1.4%). Siamo certi che anche Lei creda in un TURISMO che valorizzi i territori e le economie locali. Valtur persegue questo obiettivo, pertanto non lasciamo che una storia lunga più di cinquanta anni si chiuda per sempre solo per una mancanza di volontà. Avremmo il piacere di incontrarla prima che sia troppo tardi ed una delle insegne del Turismo Italiano si spenga definitivamente.