È positivo il giudizio della Filcams CGIL sul nuovo contratto dei lavoratori del turismo. Dopo quattro mesi di trattative (i primi incontri tra i sindacati e le controparti Confcommercio e Confindustria risalgono rispettivamente al 23 e 26 ottobre scorsi), il ccnl è stato rinnovato per il triennio 2010-2012. L’accordo riguarda circa un milione di addetti (per il 58% donne), di cui più di 300.000 stagionali, e oltre 400.000 imprese, fra tour operator, agenzie di viaggio, strutture alberghiere, bar, ristoranti, fast food, mense aziendali, campeggi ecc. Il lungo confronto è stato indispensabile – ricorda in una nota la Filcams – per definire tutti gli elementi e avere maggiori certezze per la tutela dei lavoratori, ma anche per togliere dal tavolo del negoziato un tema caldo della trattativa, le richieste di flessibilità e deregolamentazione proposte dalle associazioni datoriali, che sempre più spesso fanno ricorso ad appalti e terziarizzazioni delle principali fasi lavorative. “L’esternalizzazione è il fenomeno degli ultimi anni – rileva Maurizio Scarpa, segretario nazionale Filcams –, con cui si vuole abbattere il costo del lavoro e i diritti; non condividiamo in alcun modo tale modalità di gestione, che riduce la struttura a un semplice ruolo di coordinamento. Perciò, abbiamo
cercato di trovare una soluzione che tutelasse comunque i lavoratori al momento del passaggio del servizio, qualora i sindacati non riuscissero a impedire una simile scelta aziendale. Si è garantito, in ogni caso, il mantenimento delle condizioni economiche e normative contrattuali, assicurando tutele occupazionali anche nel susseguirsi nel tempo del contratto d’appalto”.
Altro punto saliente dell’intesa, l’estensione del secondo livello di gestione in tutte le realtà oggi senza accordi; a tale proposito, oltre all’aumento salariale previsto di 115 euro mensili, vi sarà un’integrazione economica di 210 euro annuali da destinare proprio agli integrativi, erogati nell’ottobre 2012. La Filcams sottolinea poi la conclusione unitaria della vertenza, nonostante la presentazione di tre piattaforme separate: “È un risultato molto importante – conclude Scarpa –, soprattutto per un settore attraversato da una forte crisi e storicamente frammentato. Il contratto vuole essere anche uno stimolo per un rilancio del turismo basato sugli investimenti e non sulla riduzione del costo del lavoro”.