FILCAMS CGILFISASCAT CISL UILTRASPORTI UIL

COMUNICATO SINDACALE
LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEGLI APPALTI DI PULIZIA, ausiliariato e ripristino del decoro NELLE SCUOLE (EX LSU – APPALTI STORICI )


Il 4 dicembre la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento alla Legge di Bilancio 2019 che dà certezza sull’internalizzazione dei servizi di pulizia e ausiliariato nelle scuole di ogni ordine e grado a far data dal 1 gennaio 2020.

L’emendamento prevede che per ricoprire i posti necessari alla svolgimento di tali servizi verrà avviata dal Miur una procedura selettiva per titoli e colloqui per procedere alle assunzioni rivolta al personale impegnato senza soluzione di continuità dall’entrata in vigore della L. 124/99 (passaggio delle istituzioni scolastiche dagli Enti Locali allo Stato) dipendenti a tempo indeterminato presso le imprese che attualmente svolgono i servizi di pulizia e ausiliariato in appalto.

Le risorse destinate a tale processo di internalizzazione provengono dal superamento del Decreto del Presidente della Repubblica del 2009 che ha istituito i cosiddetti ATA accantonati.

La norma prevede altresì che per stare nei limiti di spesa delle risorse corrispondenti agli attuali ATA accantonati (€ 292 milioni) le assunzioni potranno essere effettuate anche a part time e una volta determinato tale tipologia di rapporto di lavoro non potrà essere trasformato a tempo pieno.

Si prevede inoltre un ulteriore stanziamento di risorse pari a € 94 milioni, che si aggiungono ai € 96 mln già stanziati fino a giugno 2019, per la copertura dell’intero anno procedendo con la proroga dell’attuale convenzione Consip.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil ritengono il traguardo dell’internalizzazione un positivo risultato e che l’emendamento approvato sia un importante passo verso il compimento di tale percorso, ma il provvedimento così come scritto non dà garanzie a tutta la platea delle lavoratrici e dei lavoratori che da quasi vent’anni sono occupati negli appalti delle scuole.

Le Organizzazioni Sindacali fanno notare che:
1.il personale occupato senza soluzione di continuità dall’entrata in vigore della L. 124/99 sono di fatto i cosiddetti “Appalti Storici”, in quanto i Lavoratori Socialmente Utili (LSU) sono entrati nel processo degli appalti di servizi di pulizia e ausiliariato con la Legge 23 dicembre 2000, n.388 ed in particolare l'art. 78, comma 31, che ha previsto la stabilizzazione dell'occupazione dei soggetti impegnati in progetti di lavori socialmente utili presso gli istituti scolastici, pur nelle more del processo avviato dalla L. 124/99. Ci si deve aspettare quindi che i c. d. lavoratori Ex Lsu siano estromessi dall’internalizzazione?;
2.nell’ultimo cambio di appalto intervenuto nel 2014, per effetto dell’assegnazione della convenzione Consip Scuole, un discreto numero di lavoratrici e lavoratori non sono stati immediatamente assunti perchè prima della messa a punto del progetto “Scuole Belle” le risorse non erano sufficienti a coprire l’intera platea e diverse imprese, solo a seguito di vertenza sindacale, hanno ripristinato i rapporti di lavoro. Quindi con una data di assunzione che non è contigua alla data di cessazione del rapporto di lavoro antecedente. Fattispecie tra l’altro che si è verificata prevalentemente nel Lotto 5 (FR-LT). Queste lavoratrici e lavoratori, che in questi anni hanno dovuto sopportare le peggiori condizioni di lavoro, devono ritenersi esclusi dall’internalizzazione?
3.Allo stato attuale vi sono lavoratori che hanno rapporti di lavoro di 35-36 ore settimanali, pari ad un rapporto di lavoro a tempo pieno della Pubblica Amministrazione, tenuto conto che spesso è l’unico stipendio che entra in famiglia, se la condizione che gli viene proposta è quella di un lavoro part time a meno ore e non vi è nessuna prospettiva che gli permetta, dopo un periodo di sacrifici, di ritornare ad avere uno stipendio a tempo pieno si può realmente sostenere che la soluzione prevista dal provvedimento in questione è una reale internalizzazione e stabilizzazione?
4.La selezione per titoli e colloqui di per sé è già una scrematura dell’attuale platea di occupati negli appalti di pulizia e ausiliariato, perché è arcinoto che molti lavoratori provenendo da un bacino di dismissione delle attività industriali e di lunga disoccupazione hanno titoli di studio che non sono spendibili per essere assunti dalla Pubblica Amministrazione. Tenuto conto che l’età media si attesta tra i 55 e 58 anni d’età, dopo vent’anni verranno ributtati nelle liste di disoccupazione senza avere alcuna possibilità di rioccuparsi?