21 dicembre 2012


Commercio, in molte città punti vendita aperti anche durante le festività. La Contrarietà della Filcams Cgil

Sconcerto e preoccupazione per la decisione di molti centri commerciali e catene della grande distribuzione di restare aperti nei giorni delle festività natalizie. È quanto dichiara la Filcams Cgil nazionale in queste ore impegnata con le proprie strutture regionali e territoriali ad arginare un fenomeno quanto mai inutile per l’economia e i consumi e dannoso per la piccola e media distribuzione e per le condizioni delle lavoratrici e i dei lavoratori del commercio.

Da Roma a Milano, passando per Forlì, sono diverse le città dove alcuni punti vendita hanno deciso di restare aperti il giorno di Natale, Santo Stefano e il 1 gennaio.
Nella capitale, è battaglia tra piccoli esercenti e grande distribuzione; non è stato trovato l’accordo per invitare negozi e grandi magazzini a restare chiusi durante le feste, mentre a Milano le organizzazioni sindacali sono state costrette a dichiarare lo sciopero per la già programmata apertura di alcuni marchi della grande distribuzione.

Non ci sono più limiti, non c’è più rispetto per concorrenza e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori” afferma Franco Martini segretario generale della Filcams Cgil. “Il Decreto Salva Italia che da oltre un anno ha autorizzato la totale liberalizzazione delle aperture e degli orari commerciali, ha completamente deregolamentato il settore del commercio, dando vita ad una frenetica corsa al sempre aperto, nella vana speranza che ciò porti ad un incremento delle vendite”.

Secondo i dati raccolti da Nielsen in sei regioni del Centro-Nord nel periodo dal 6 febbraio al 4 marzo 2012, gli esercizi della grande distribuzione alimentare (supermercati e ipermercati) che sono risultati aperti la domenica erano un terzo del totale , per la maggiora part i negozi di maggiori dimensioni. Il risultato di vendita, misurato come venduto totale nelle 4 settimane dei negozi aperti la domenica rispetto a quelli chiusi, è stato un modesto 0,8% in più.
Tra l’altro le continue aperture domenicali e festive dei centri commerciali, per la maggior parte fuori dai centri culturali, sta completamente svuotando le vie commerciali urbane e i centri storici.

“Lo shopping festivo più che una reale esigenza” conclude Martini “ è diventato un fenomeno culturale, una dinamica che caratterizza il moderno consumo del tempo libero, senza reali ragioni economiche e di sviluppo, e il continuo crollo dei consumi lo dimostra” ( secondo l’Istat le vendite ad ottobre sono calate dell’1%).
La Filcams Cgil continuerà a sostenere e ricercare, nei diversi territori, una programmazione delle aperture commerciali condivisa, che soddisfi le esigenze di imprese, consumatori e dipendenti del settore.
Anche per questo il sindacato ha rilanciato la campagna La festa non si vende, si vive, per un’alternativa ai consumi festivi.