La speranza di bloccare l`apertura 24 ore al giorno dei negozi, 365 giorni l`anno, è tutta contenuta
in poche righe del decreto «Salva Italia». Per la precisione in quelle che dicono che gli orari devono rispettare i limiti legati alla tutela della salute, dei lavoratori, dell`ambiente e dei beni culturali. E` su questo punto che ieri si è focalizzata la riunione convocata in Regione fra l`assessore regionale a Turismo e commercio, Maurizio Melucci, e gli assessori al commercio delle Province e dei Comuni con più di 50.000 abitanti, per elaborare una strategia in grado di venire incontro alle pressanti richieste dei commercianti e delle associazioni di categoria, già sul piede di guerra contro la liberalizzazione totale delle aperture. Facendo leva su quelle righe contenute all`articolo 31 del decreto, la Regione Emilia Romagna si è assunta l`impegno di chiedere al Governo la facoltà di intervenire in materia di orari e giornate di apertura, nel rispetto del principio generale della libera concorrenza e delle liberalizzazioni, materie di esclusiva competenza statale. La proposta verrà formalizzata il 16 gennaio a Roma, nel corso dell`incontro tra gli assessori regionali al Commercio. Al termine del tavolo di ieri pomeriggio, al quale ha preso parte anche una delegazione del Comune di Parma, l`assessore Meucci ha ricordato che l`obiettivo della Regione è quello «di salvaguardare la peculiarità e la vivibilità del nostro patrimonio urbano. L`equilibrio raggiunto in Emilia Romagna in materia di orari e aperture nelle festività aveva già raggiunto un punto avanzato che tiene conto delle esigenze dei territori, delle categorie e dei sindacati e garantisce il servizio ai consumatori».
Critiche alla liberalizzazione degli orari arrivano anche dalla segretaria generale della Filcams-Cgil di Parma, Francesca. Balestrieri: «L`apertura non stop dei negozi è una follia».