12 gennaio 2012


Genova: il vertice regionale sulle liberalizzazioni nel commercio non ha prodotti buoni risultati

Lo scorso 11 gennaio nella sede della Regione Liguria si è svolto, anche su sollecitazione della Filcams Cgil, il primo vertice regionale ligure convocato dall’Assessore al commercio Renzo Guccinelli sulle liberalizzazioni introdotte dal decreto “salva Italia”.
“Per la nostra organizzazione sindacale” afferma la Filcams Cgil Liguria “è stata l’occasione per esprimere il proprio dissenso in merito. Tale presa di posizione è stata assunta trasversalmente non solo dalla nostra organizzazione, ma anche da Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e dalle associazioni datoriali, tutti concordi nel giudizio negativo su un provvedimento che non andrà ad incrementare i consumi, ma avrà come unici effetti il peggioramento dei tempi di conciliazione dei lavoratori del settore ed il rischio di non sostenibilità per tutto il tessuto del commercio di vicinato.”
Unica voce fuori dal coro, Federdistribuzione: l’associazione di categoria della grande distribuzione, da poco uscita da Confcommercio ed alla sua prima presenza ufficiale agli incontri, che plaude ai contenuti della riforma in quanto unico soggetto a poterne trarre probabili vantaggi.
“In Liguria” prosegue il sindacato “i cui comuni sono ritenuti tutti a vocazione turistica e con la possibilità di ampie aperture, in virtù di un accordo tra le parti a Genova, per il 2011 erano previste le chiusure totali nelle giornate del primo gennaio, domenica di Pasqua, primo Maggio e 26 dicembre e chiusure dalle ore 13 in poi a Ferragosto e Natale. Tra l’altro, lo stesso accordo prevedeva l’apertura dalle ore 7 alle ore 22 entro le 13 ore. Anche nei Comuni di Spezia e Sarzana si era arrivati ad accordi importanti.”
Risulta preoccupante l’atteggiamento tenuto dalla Regione Liguria che, nonostante il sollecito corale da parte di sindacati ed associazioni datoriali a presentare ricorso contro il decreto, non ha di fatto esplicitato un proprio giudizio politico di merito ma, con fare assolutamente attendista, ha rimandato qualsiasi assunzione di posizione e relativa azione alla risultanza della riunione delle regioni prevista per lunedì prossimo, nonchè all’esito del ricorso presentato sul tema dalla Regione Toscana.
La Filcams Cgil di Genova e Liguria, proprio in questi giorni aveva esortato pubblicamente il più alto livello istituzionale territoriale ad una dichiarazione di posizione ferma nei confronti del provvedimento legislativo.
"Esprimiamo quindi profonda delusione rispetto al vertice, la cui risultanza avrebbe dovuto esplicitarsi in una presa di posizione sintesi delle istanze raccolte. Resta l’auspicio, di riconsegnare alle parti fino a ieri deputate, quel potere di contrattazione che ha portato, fino al 2011, alla sigla di importanti accordi il cui obiettivo era quello di migliorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori nel rispetto delle esigenze degli operatori del settore.”