È andata peggio del previsto. Il grande momento degli acquisti, quel Natale in cui tutti i commercianti sperano, è stato un vero e proprio flop, almeno secondo i dati forniti da Federconsumatori ed Adusbef. La spesa totale si è infatti attestata su 4 miliardi di euro, in calo del 10% rispetto ai 4,4 miliardi che erano stati stimati in precedenza, con una spesa media che è stata di 166 euro a famiglia. In generale, il calo si è avvertito in quasi tutti i settori merceologici, con l`eccezione dell`elettronica di consumo (che ha visto una crescita dell`i%) e dell`editoria (libri e Cd, stabile). Discesa molto sostenuta invece nel comparto dei mobili, dell`arredamento e degli elettrodomestici (-24%) e dell`abbigliamento e calzature (-18%), mentre il calo è più ridotto per quanto riguarda il turismo (-8%) e la profumeria e la cura della persona (-7%). Secondo Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori
e Adusbef, «è chiaro che da tutto ciò deriva l`urgente necessità di affiancare alle misure di riequilibrio dei conti (che solo per la manovra Monti - sottolineano Trefiletti e Lannutti costeranno alle famiglie 1.129 euro) interventi determinati per avviare una nuova fase di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti nei settori produttivi».
L`indagine conferma la rilevazione fatta nei giorni scorsi dal Codacons, che parlava di un calo dei consumi che, per il settore abbigliamento e calzature è pari al -3o%, per i prodotti per la casa -25%, per i comparti elettrodomestici, profumeria, estetica -20%, così come per i viaggi, mentre una diminuzione del 5% si è registrata per i giocattoli. Insomma, come ha sottolineato il presidente dell`associazione Carlo Rienzi, si tratta del «più brutto Natale degli ultimi io anni sia per i consumatori, costretti a ridurre il numero e l`entità dei regali, sia per i commercianti, che hanno subito una drastica riduzione del giro d`affari». E sempre dal Codacons arrivano alcune previsioni, ancora assai pessimistiche, per i prossimi saldi invernali. Nonostante a Natale si siano spesi in media quest`anno 48 euro in meno a testa, sottolinea l`associazione, anche per i saldi in arrivo fra pochi giorni non c`è aspettarsi alcuna ripresa; anzi, la previsione è di un calo delle vendite dal 30 al 40%. Sono numeri che vanno quindi tutti a sottolineare il dato pubblicato dall`Istat lo scorso 23 dicembre, che parla per il mese in corso di un calo della fiducia dei consumatori, con un indice arrivato a 91,6 dal precedente 96,1. Un peggioramento che, pur essendo diffuso in tutte le componenti, è particolarmente marcato per il clima economico generale mentre, geograficamente, risulta diffuso ovunque, ma con maggiore enfasi nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno d`Italia. E anche per il cenone della vigilia e per il pranzo di Natale,
che nove italiani su dieci hanno scelto di trascorrere in casa con parenti e amici, si è speso meno rispetto al 2010. Secondo infatti i numeri forniti da Coldiretti, c`è stata una riduzione di spesa del 18%, con un valore totale che ha toccato i 2,3 miliardi di euro. In questo 20u la tendenza è stata la riscoperta del legame con i prodotti del territorio, con più cibo "made in Italy" e consumi di caviale, ostriche, salmone e champagne in discesa. la maggioranza delle tavole sono state infatti imbandite con menù a base di prodotti e ingredienti nazionali, con una spesa stimata conclude Coldiretti - in 850 milioni di euro per pesce e carni, compresi i salumi, 490 milioni per spumante, vino e altre bevande, 400 milioni per dolci, panettone, pandoro e panetteria, 270 milioni per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca e 190 milioni per formaggi e uova. Il flop dei consumi conferma infine i numeri che erano stati forniti la scorsa settimana dalle rilevazioni della società di consulenza SynaphonyIri sul netto calo degli acquisti ai supermercati nel periodo che va dal 13 novembre al 4 dicembre.