La Cgil annuncia battaglia, la Regione prepara un tavolo per gestire le norme

Perugia - La Regione dell`Umbria ha già in mente di rivedere il decreto sulla liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali, intanto i commercianti ternani, specie quelli della grande distribuzione, chiedono come devono comportarsi qualora decidessero di restare aperti anche 24 ore al giorno, senza badare a domeniche e festività.
«Il consiglio - rispondono dall`ufficio commercio del Comune di Temi - è quello di inviarci una lettera per indicare il nuovo orario e mettersi al riparo da eventuali problemi. Maggiori dettagli saranno resi noti dopo l`incontro con la Regione previsto per la metà di gennaio. Orientativamente proseguono dall`ufficio commercio - i nuovi orari dovranno restare in vigore più di 30 giorni e questo per evitare che il consumatore si disorienti».
La rivoluzione del commercio annunciata rischia così di afflosciarsi, anche perché le pressioni per limitare le liberalizzazioni arrivano tanto dal mondo sindacale quanto da quello associativo. Unica voce fuori dal coro la grande distribuzione a cui non dispiace l`idea di vedere i centri commerciali aperti tutte le domeniche e i giorni festivi, come prevede appunto il decreto.
«Maggiori orari di lavoro con le stesse unità lavorative è un`equazione che non torna proprio, perciò contrasteremo su tutti i fronti questo tipo di liberalizzazione». E questa la posizione di Desiré Marchetti, segretaria della Filcams Cgil che annuncia una dura battaglia per i lavoratori del commercio non appena sarà terminata la pax natalizia. Lo scontro così rischia di accendersi nel pieno della stagione dei saldi, che inizierà il 5 gennaio e durerà 60 giorni. Un confronto che potrebbe mettere a nudo le tensioni, tanto a livello nazionale quanto regionale, che in questi giorni già si registrano all`interno della Confcommercio, dove i rappresentati della grande distribuzione premo affinché le liberalizzazioni non subiscano modifiche. Allo stesso tempo però l`associazione di categoria deve tutelare i piccoli commercianti, che specie nella realtà ternana, con i suoi usi e costumi, non trarranno grossi vantaggi dal nuovo provvedimento. Anzi, il rischio è che il centro storico di Temi, dove i negozi possono già restare aperti la domenica per effetto della legge regionale 24, venga schiacciato ancora di più dai centri commerciali. Cercherà una sintensi l`assessore regionale con delega al commercio Fabrizio Bracco: «A metà gennaio incontrerò le parti sociali per arrivare ad un patto di autoregolazione che affronti la questione dal punto di vista della tutela dei diritti dei lavori, tanto dei dipendenti quanto dei commerciati». Insomma, le liberalizzazioni rischiano già di finire in soffitta.