I sindacati: «Violato il patto comunale». Pini: «Sono disarmato». Confcommercio: «Una liberalizzazione sciagurata»

Modena - Dopo Unes anche Esselunga rompe il fronte dell`accordo sulle aperture domenicali a rotazione e annuncia che d`ora ìn poi, sulla base del decreto del governo sulle liberalizzazione degli orari, tutte le domeniche terrà aperto. L`annuncio arriva dai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs-Uil che ieri hanno inviato una lettera-appello all`assessore alle attività economiche Graziano Pini affinchè si adoperi per far rispettare l`accordo sottoscritto - dopo 10 anni di tentativi - tra associazioni e organizzazioni sindacali sul calendario della aperture domenicali e festive per il 2012. Accordo sottoscritto in base a leggi regionali e delibere riguardanti gli orari di apertura a garanzia della mezza giornata di chiusura settimanale. Una lettera di fronte alla quale Graziano Pini allarga sconsolato le braccia e dice: «Io sono disar- mato. Di fronte a una legge superiore e con la Regione che al momento non interviene, non resta che appellarmi al buon senso di chi ha accettato di sottoscrivere l`accordo. Se poi queste catene, che per ora solo quelle minori sul territorio, decidono altrimenti, in mancanza di interventi del governo potrò fare ben poco. Ripeto: auspico che la conferenza Stato-regioni della prossima settimana possa modificare le cose. Altrimenti farò tutto quello che posso, ma sarà dura...» Parole che non faranno piacere a chi come Confcommercio vede con grande preoccupazione l`avanzare degli orari liberi per tutti. Molto eloquenti le parole del presidente Carlo Galassi che parla di «una sciagura per il piccolo commercio. Come Confcommercio siamo in prima linea per scongiurare l`applicazione di una norma sbagliata che non farebbe altro che spostare fette di consumi dalla piccola alla grande distribuzione».
Galassi prosegue elogiando le regioni Toscana e Piemonte che hanno deciso di impugnare la norma sulla liberalizzazione degli orari auspicando che l`Emilia Romagna faccia lo stesso. «Sono peraltro dell`idea - afferma Galassi - che, come dimostra l`esperienza condotta a Modena - una disciplina equilibrata sulle aperture nei festivi sia nell`interesse di tutti e possa trovare il consenso dei diversi attori: piccolo dettaglio, grande distribuzione, sindacati dei lavoratori e consumatori. Preme poi sottolineare - continua Galassi - che l`Italia, introducendo la giungla negli orari e nelle aperture, diventerebbe una caso unico in Europa: basta infatti scorrere la regolamentazione degli orari dei negozi nei maggiori Paesi europei per rendersi conto che la chiusura domenicale e festiva trova larghissimo applicazione». Su posizioni più morbide la Licom che atttraverso Rita Cavalieri si dice disponibile a sostenere la flessibilità degli orari, ma con gradualità. «Decidere di uscire dai rigidi tradizionali orari regolamentati per entrare in un sistema di orari che tenga conto di tutte le 24 ore della giornata, è spesso una decisione gravemente traumatica
per le aziende, che necessita di tempo per essere meditata e assorbita». Ciò detto, Cavalieri ribadisce con forza il suo appoggio: Per Licom questo è un accordo che rimane valido, naturalmente su base volontaria, perché risponde alle esigenze della clientela di una città come Modena».