AZZANO SAN PAOLO - L`orario di lavoro si allunga? All`OrioCenter i sindacati i categoria rispondono con uno sciopero di due ore per tre giorni consecutivi da oggi fino a sabato, dalle 22 a mezzanotte. Un inasprimento della protesta, rispetto all`agitazione inizialmente proclamata per la sola giornata (nottata) del 5, al debutto dei saldi invernali. L`iniziativa coinvolgerà tutti gli esercizi commerciali, i servizi generali e i pubblici esercizi del centro commerciale e ha l`obiettivo di «tutelare tutti i lavoratori -precisa una nota unitaria diffusa ieri - a cui è stato imposto l`orario notturno, dando la possibilità di una libera scelta». La galleria che fronteggia l`aeroporto ospita quasi 200 attività e circa 2.000 lavoratori, calcolando che il solo store Iper ne ha 370. Quest`ultimo è anche l`unico caso noto di regolamentazione salariale: «Ci risulta sia stata offerta la paga oraria prevista per gli straordinari -dice Alberto Citerio, segretario della Fisascat Bergamo -e che il reclutamento per i notturni sia su base volontaria: chiaramente il sistema della volontarietà può essere adottato dalle grandi strutture, ma un singolo esercente non potrà mai concedere libertà di scelta ai suoi lavoranti».
Per coinvolgere e informare il maggior numero di persone, ieri pomeriggio, dalle 16.30 alle 18.30 si è svolto un volantinaggio nei negozi del centro commerciale. La protesta arriva dopo la decisione di prolungare fino a mezzanotte l`orario di lavoro nei giorni del 5, 6 e 7 gennaio, appellandosi a quanto previsto dal decreto Salva Italia, che modifica alcuni passaggi del decreto Bersani del 2006 in termini di aperture degli esercizi commerciali nei giorni festivi e domenicali e di orari gestiti liberamente. «La Legge regionale che regolamenta questo tipo di attività non può essere automaticamente superata dal decreto del Governo centrale - si legge nel volantino unitario firmato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bergamo e in distribuzione ieri pomeriggio - per questo riteniamo illegittime queste decisioni di operatori commerciali o di singole amministrazioni comunali». I sindacati parlano di uno «squilibrio tra il calo dei consumi dovuto alla crisi e questa straordinaria nuova offerta di disponibilità al consumo: è un`illusione che aumentando l`offerta in termini di orari e di aperture aumentino anche i ricavi. Si accentua a livelli mai visti la concorrenza rendendola, per via dei costi, insostenibile per alcuni operatori». Per questo si dicono «preoccupati per quello che succederà nel breve periodo: ogni operatore, seguendo l`esempio di OrioCenter, si riterrà libero di decidere senza più una regola su orari e aperture. I costi sociali per i lavoratori del settore saranno pesantissimi e anche per i consumatori perché la grande distribuzione scaricherà sui prezzi i maggiori costi derivanti dall`organizzazione del lavoro sul festivo e sulla notte». E quello che prevedono i sindacati di categoria è un futuro a tinte fosche: «Sul lungo periodo poi le conseguenze saranno pesantissime: le chiusure, con perdite di posti di lavoro, di quelle catene commerciali o centri che non saranno più in grado di sostenere la concorrenza con prevedibili ripercussioni per quelle aree territoriali che hanno investito tutto sulla presenza di un centro commerciale». Per questi motivi i sindacati bergamaschi di categoria hanno deciso di informare i lavoratori di OrioCenter in merito allo sciopero che parte oggi, sottolineando che «ilprolungamento dell`orario si basa su una scelta arbitraria ed illegittima della proprietà e dell`amministrazione comunale. Chiediamo alla proprietà di OrioCenter di rivedere la propria decisione e di aprire un confronto con le parti sociali e le istituzioni per evitare iniziative unilaterali che rischiano diprodurre pesanti ricadute sul tessuto economico e sociale del territorio provinciale».