Gruppo Unipol, il 28 marzo anche le lavoratrici e i lavoratori del terziario ai presidi del comparto assicurativo e finanziario
Prioritario avviare una contrattazione integrativa che riconosca la parità di trattamento
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Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: “Prioritario avviare una contrattazione integrativa che riconosca la parità di trattamento”
Anche le lavoratrici e i lavoratori del comparto terziario del Gruppo Unipol prenderanno parte il 28 marzo, ai presidi organizzati davanti alle sedi aziendali dalle organizzazioni sindacali del comparto assicurativo e finanziario. La mobilitazione, concomitante allo sciopero nazionale indetto in seguito al mancato accordo sul contratto integrativo aziendale e sullo smart working, si svolgerà in occasione della presentazione del piano industriale della “nuova” Unipol.
Un piano che si preannuncia importante ed innovativo ma che, per i sindacati di categoria del terziario Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, “non può continuare a basarsi su una rigida organizzazione del lavoro superata e tantomeno su relazioni industriali sbilanciate e inefficaci”.
Per le tre organizzazioni sindacali, che nelle ultime settimane hanno avviato la mobilitazione di tutta la filiera delle aziende dei servizi e del terziario del gruppo sfociata il 3 febbraio scorso in una giornata di sciopero nazionale, “per affrontare il futuro è necessario recuperare dal passato, oltre che il nome della compagnia, anche il forte legame con la propria base sociale e i valori rivendicati”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, nel condividere i contenuti della piattaforma definita dalle rappresentanze sindacali del comparto assicurativo e finanziario, sottolineano in particolare l’urgenza di definire “la parità di trattamento” per tutti i lavoratori del Gruppo Unipol, tema che dovrà essere “oggetto di un percorso condiviso e definito nei tempi e nei passaggi di miglioramento economico e normativo”. Fondamentale per i sindacati, che stigmatizzano “la disattenzione rispetto ai bisogni ed al percorso delle persone”, “il rispetto e le buone prassi che vengono meno nel dialogo sociale e nelle relazioni industriali, la conciliazione dei tempi vita e lavoro, da sempre un miraggio, la condivisione degli importanti risultati economici costruiti, la sostenibilità non solo a parole”.
Per i sindacati è prioritario “avviare una contrattazione integrativa che dia senso, retribuzione e diritti a chi oggi non li ha, eppure concorre quotidianamente allo sviluppo del gruppo, alla sua diversificazione imprenditoriale e finanziaria garanzia di successo in ambiti produttivi diversi da quello tradizionale assicurativo e finanziario”. “In queste settimane, dopo il blocco della discussione sulla definizione del contratto integrativo aziendale, le lavoratrici e i lavoratori hanno aderito agli scioperi per far sentire la propria voce. Anche nei prossimi giorni ci saranno scioperi, sempre nell’ambito della mobilitazione nazionale: con questa ulteriore presenza vogliamo dare continuità alla nostra azione che non si esaurisce e anzi si rafforza, convinti che un gruppo ricco, solido e organizzato come Unipol non possa mantenere condizioni di lavoro tanto diverse”.
“Le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Unipol – concludono le organizzazioni sindacali del terziario – reclamano un ruolo da protagonisti, a tutela della propria dignità e della professionalità acquisita. Il sindacato, come sempre, sta dalla parte di chi lavora”.