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OUTLET DI BARBERINO DEL MUGELLO (FI): FIRMATO DA ISTITUZIONI E PARTI SOCIALI UN PROTOCOLLO GENERALE SULL’IMPIEGO E LE CONDIZIONI DI LAVORO

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25 febbraio 2005

OUTLET DI BARBERINO DEL MUGELLO (FI): FIRMATO DA ISTITUZIONI E PARTI SOCIALI UN PROTOCOLLO GENERALE SULL’IMPIEGO E LE CONDIZIONI DI LAVORO

Un protocollo d’intesa «per regolare e governare il processo di avvicinamento alla apertura e messa a regime» dell’outlet di Barberino del Mugello è stato sottoscritto da Comune, Comunità montana, Provincia, dai sindacati provinciali (Cgil, Cisl, Uil), dalle federazioni dei lavoratori del commercio (Filcams, Fisascat, Uiltucs) e dell’industria tessile (Filtea, Femca), dalle associazioni imprenditoriali (Confcommercio, Confesercenti, Associazione industriali).

Sarà un outlet da cento negozi, q uello che sta sorgendo sulle colline in provincia di Firenze, settanta dei quali apriranno alla fine di novembre, mentre l’intera offerta commerciale sarà completata a febbraio dell’anno venturo.

Un accordo complesso attorno a una realizzazione commerciale di dimensione interregionale che per il Mugello dovrebbe costituire «un’occasione di sviluppo economico e un’opportunità di promozione degli aspetti turistici, gastronomici e culturali».

Per i sindacati del commercio è innanzitutto un accordo di salvaguardia delle condizioni contrattuali del personale, poiché l’accordo stabilisce che gli affittuari degli spazi commerciali dovranno applicare il contratto nazionale di pertinenza ed eventuali accordi territoriali, mentre per i sindacati tessili rappresenta la chiusura di una lunga fase segnata da Cig e mobilità per i lavoratori espulsi dall’industria locale in ristrutturazione. Un punto dell’accordo riguarda appunto 60 lavoratori ex tessili in mobilità che dovranno essere ricollocati nell’outlet.

Da parte loro, comune di Barberino e provincia di Firenze metteranno a disposizione «le proprie competenze di governo del territorio» per «la massima resa sociale dell’iniziativa». In particolare, la provincia garantirà corsi adeguati di formazione per i lavoratori provenienti dall’industria tessile.

Complessivamente sono previsti 450 addetti alle vendite nei negozi e 60 addetti ai servizi quali: pulizie, vigilanza, manutenzione generale, manutenzione verde.

I punti dell’intesa sono così riassumibili:

* i lavoratori dovranno essere inquadrati nei rispettivi contratti nazionali di lavoro;

* l’occupazione sarà costantemente monitorata;

* l’outlet mette a disposizione locali idonei per le assemblee sindacali dei lavoratori e per l’esercizio della rappresentanza sindacale;

* saranno nominati tre delegati alla sicurezza per le funzioni realtive alla legge 626;

* tutti gli assunti parteciperanno a corsi di formazione sugli aspetti organizzativi, della salute, della sicurezza, dei diritti e doveri sul luogo di lavoro;

* i contratti d’appalto saranno assegnati secondo il criterio dell’ ”offerta economicamente più vantaggiosa”;

* i negozi dell’outlet avranno la facoltà di restare aperti tutte le domeniche e i giorni festivi (tranne il 1° gennaio, il giorno di Pasqua, il 1° maggio, il 15 agosto, il 25 e il 26 dicembre);

* nei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre e novembre l’outlet sarà chiuso per l’intera giornata di lunedì, mentre a gennaio, giugno, luglio, agosto, settembre e dicembre la chiusura sarà il lunedì mattino con apertura alle 14;

* il lavoro festivo sarà recuperato il lunedì nei sei mesi di totale chiusura, e con mezza giornata il lunedì e mezza giornata in settimana negli altri sei mesi;

* ciascun lavoratore avrà comunque garantita una domenica al mese di riposo;

* il personale avrà a disposizione parcheggi riservati, mentre per i pasti saranno stipulate convenzioni a prezzo concordato;

* dovranno essere studiati servizi per l’infanzia a disposizione sia dei dipendenti dell’outlet che del territorio.