1/2/2007 ore: 10:25
"MassMedia" Cara Repubblica, te lo meriti Berlusconi
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Prima Pagina Una caduta di stile? Peggio. È una patetica dichiarazione di resa a quel certo spirito pubblico e a quel modo di intendere la politica della lotta contro i quali il quotidiano che fu di Eugenio Scalfari e ora è di Ezio Mauro ama farsi paladino. Di più. È un esempio sconcertante di subalternità non solo culturale ma anche, per paradossale che possa sembrare la cosa, politica. Basta guardare alla cronaca. La lettera di pubbliche scuse di Silvio Berlusconi è arrivata, puntuale, nel giro di poche ore. Non sappiamo se oggi Repubblica le darà lo stesso rilievo offerto ieri alla missiva della signora Lario. Ci è già chiarissimo, però, che l'opinione pubblica (probabilmente non solo quella di centrodestra) la ha accolta con un atteggiamento di benevola curiosità. Berlusconi ha fatto gol, Repubblica gli ha servito l'assist. Intendiamoci. La lettera, che evoca temi prossimi a quelli solitamente sollevati nelle procedure di divorzio, era di per sé una notizia, e anche clamorosa. Il quotidiano della tessera numero 1 del Partito democratico aveva il diritto e il dovere di pubblicarla, anche con grande rilievo. Ma il modo in cui ha scelto di farlo, l'inappropriatissima enfasi con cui ha colorato il suo farsi cassetta di opinioni, sensibilità e magari operazioni altrui getta un'ombra scura sui dichiarati buoni propositi del giornale che si fa voce del partito che dovrebbe rinnovare l'Italia e la sua vita pubblica, e che non ha fatto passare un giorno senza tuonare contro il berlusconismo e i danni che questo ha diffuso nel corpo della nostra società. |