7/5/2024 ore: 18:06

Sicurezza, ancora in secondo piano l'incolumità di chi lavora

Mancato rispetto delle regole e assenza di controlli tra le cause dell'ennesima tragedia

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 Questa volta è accaduto in Sicilia, a Casteldaccia, e come per tutti gli altri tragici eventi che hanno avuto luogo dall'inizio dell'anno emerge chiaramente come l'incolumità di chi lavora non sia, come dovrebbe, al centro dell'organizzazione del lavoro e della stessa concezione di società civile.

Le condizioni minime di garanzia e dignità del lavoro sono poste in secondo piano, per lasciare il campo libero alla sola logica del profitto, che agisce incontrastata grazie al mancato intervento della politica, che continua a disattendere le promesse fatte su intensificazione dei controlli e potenziamento della sicurezza nei luoghi di lavoro.


Definire incidente quanto accaduto a Firenze, a Suviana e ora a Casteldaccia, e in un'infinità di altri luoghi negli anni, è improprio, perché la perdita di vite umane nei contesti lavorativi ha ragioni concrete rintracciabili nell'incuria, nella fretta, nella proliferazione di appalti e subappalti, nel lavoro sottopagato e sotto qualificato, in un sempre più spinto contenimento dei costi del lavoro a scapito della sua sicurezza, nell'assenza di controlli e nel silenzio delle istituzioni.

È dall'intervento su queste matrici, ben visibili, che il sindacato chiede di partire per mettere finalmente al centro la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, dal rispetto della legalità e delle regole e dall'esercizio serrato dei controlli.


È il sindacato, ancora una volta, a chiedere l'applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, l'utilizzo dei dispositivi di protezione, ribadendo l'importanza di una adeguata formazione di lavoratrici e lavoratori all'utilizzo di questi strumenti.

In un mondo del lavoro dominato dalle nuove tecnologie, che guarda alla transizione ecologica e all'inclusione, dove si discute di smart working e intelligenza artificiale si continua a morire in modi atroci, ben lontani dallo scenario della modernità: una contraddizione profonda non più sostenibile.

Ora è il momento del cordoglio, e la Filcams Cgil esprime tutta la sua vicinanza alle famiglie dei cinque operai che hanno perso la vita sul posto di lavoro.