Relazione introduttiva sull'iniziativa turismo di Cristian Sesena, C.D. Filcams Cgil, 3-4/12/2019
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Roma, 3 dicembre 2019
Con BACKSTAGE abbiamo raccolto i frutti di un lavoro che dura da 8 anni.
Per 8 anni, ogni estate, abbiamo lanciato campagne di informazione e sensibilizzazione che, da artigianali ed empiriche, si sono via via affinate diventando sempre più incisive e, quel che più conta, UTILI.
L’investimento della Filcams sulla comunicazione è sicuramente un prezzo che paghiamo alla modernità ma pure uno strumento che iniziamo a maneggiare sempre meglio e per le finalità giuste:
-accrescere la nostra visibilità e riconoscibilità all’esterno
-aumentare le tutele di chi rappresentiamo,
-creare la giusta consapevolezza in tutti che si può e si deve continuare a lottare per alzare l’asticella dell’equità nel mondo del lavoro.
BACKSTAGE ha anche inaugurato una modalità nuova di lavorare alle Campagne coinvolgendo fin dall’inizio la rete dei nostri comunicatori territoriali per individuare assieme la chiave giusta.
Ed oggi, come anche il nostro video testimonia, possiamo dirci che l’abbiamo trovata.
Abbiamo trascorso l’estate sui litorali di tutta Italia inaugurando la nostra personalissima declinazione de il sindacato di strada: il sindacato di spiaggia.
Abbiamo parlato con i lavoratori e con i turisti, abbiamo offerto aperitivi, abbiamo creato momenti aperti di discussione e confronto, siamo stati non solo coi piedi nella sabbia rovente, ma anche ben radicati per terra, al mare come sui laghi e nelle piazze delle città d’arte.
Abbiamo cioè dato gambe, fiato e vita e Backstage portando dalle immagini social alla realtà, la nostra azione di DISVELAMENTO delle condizioni di lavoro di chi in estate garantisce a tutti noi la nostra agognata VACANZA.
L’abbiamo fatto con la passione di delegati e strutture territoriali che per il loro impegno oggi è giusto ringraziare.
Il quadro che ne è emerso, una volta tolta la patina luccicante degli happy Hours e delle cene vista mare, è proprio quella della VACANZA nel senso etimologico del termine.
VACANZA cioè intesa come ASSENZA dai diritti di più di un milione di lavoratrici e lavoratori,
un’ASSENZA che spesso prende la forma di un preoccupante VUOTO di condizioni minime di dignità del lavoro.
Mi piace pensare che al contrario di tutti, BACKSTAGE non andrà mai in vacanza e che anzi si contraddistinguerà per una sorta di stakanovismo nella denuncia, ma anche nella proposta e nella elaborazione di nuove e più alte soglie di diritto per i lavoratori del settore.
Ma il Turismo non è solo stagionalità.
Il Turismo è un arcipelago estesissimo di problemi e opportunità che impone da sempre alla Filcams un super lavoro per garantire il singolo lavoratore ma che chiede, anzi esige, dalla Filcams un attenzione e una cura sempre più centrali nell’elaborazione politica.
In Italia il Turismo e la Cultura sono le due facce della stessa moneta, una moneta dal valore corrente molto alto che potrebbe pagare da sola il debito con una crisi che non accenna ad essere superata.
Non a caso con la nostra campagna #JobArt Con la Cultura si cresce abbiamo girato il paese da Torino a Siracusa imponendo la necessità di un dialogo tra questi due aspetti centrali della nostra economia, un dialogo che se attuato e governato dalla politica, quella con la P maiuscola, potrebbe determinare una nuova rinascita per il nostro paese all’insegna del benessere materiale e immateriale di tutti noi.
Con l’eredità che questo viaggio in Italia ci ha consegnato e che abbiamo sintetizzato ne La Carta Filcams per il Turismo stiamo partecipando, assieme alle altre categorie interessate e alla Confederazione alla preparazione de Gli Stati Generali della Cultura che si terranno all’inizio del nuovo anno, un progetto ambizioso che vuole lanciare una via diversa allo sviluppo e tracciare una strada nuova per la crescita di tutto il paese.
Sul turismo abbiamo da anni abbandonato l’approccio emergenziale e ci siamo convinti che solo un cambio di paradigma nel pensare in maniera organica a tutte le innumerevoli variabili che lo contraddistinguono, possa determinare una decisa inversione di rotta nel quadro più legato al lavoro che, non ci nascondiamo, è ancora altamente problematico.
Dopo aver limitato i danni nucleari dell’esplosione dei contratti nazionali e con loro delle relazioni industriali con le controparti così come eravamo abituati a conoscerle, registriamo che alcune delle stesse parti datoriali siano ancora senza un’idea su come approcciare la nuova stagione contrattuale.
Siamo in una sorta di fase post bellica in cui si continuano a contare i danni e non si riesce nemmeno a ipotizzare un benché minimo piano di ricostruzione.
Certo, pesa su queste come su altre trattative, il fantasma del salario minimo per legge, ma non può essere ragione sufficiente di questo temporeggiare la preoccupazione per una norma che non si sa se e quando o che impatto cadrà sui tavoli.
Serve una azione culturale nuova.
Serve una volontà di costruire attraverso la contrattazione regole nuove per il settore.
Dovremo purtroppo credo ancora una volta caricarci sulle spalle anche questo onere verso i datoriali, in preoccupante ritardo nella assunzione di una visione prospettica più simile all’industria e meno all’artigianato.
Anche verso chi rappresentiamo dobbiamo impegnarci a ricostruire il convincimento netto che senza il contratto nazionale non ci può essere avanzamento e futuro per ogni altra forma di rivendicazione.
In tutti i nostri comparti ma in questo in particolare, la centralità del CCNL va difesa, protetta e estesa.
Sono partito parlandovi di come nella Agenda della Filcams il problema mai risolto della stagionalità del lavoro nel turismo sia sempre più prioritario;
ho affrontato seppur velocemente il perché per noi Turismo e Cultura debbano essere tenuti insieme sul piano dell’elaborazione non solo di categoria ma anche confederale.
Plano ora su un altro degli aspetti, dei punti d’osservazione, di questo settore non settore: la digitalizzazione.
Il mio salire e scendere, o meglio il mio collegare punti apparentemente lontani spero sia utile a comprendere che, seppur con fatica, quando parliamo di Turismo, si deve sposare una logica di filiera intrecciata e complessa ma soprattutto si deve imparare, in un esercizio che espunge ogni semplificazione, a tenere tutto insieme.
Per questo motivo oggi assieme ad un primo bilancio della nostra campagna 2019 sul lavoro stagionale associamo la presentazione di un volume che ci parla di 4.0 e rivoluzione digitale.
Questo volume viene da lontano.
Le riflessioni e gli spunti che contiene gettano le radici nella più ampia elaborazione che Filcams ha prodotto con The New Order e raccoglie e riordina una serie di schede tematiche che furono inviate alle strutture ai tempi del Congresso come contributo di riflessione e analisi.
Un anno fa decidemmo appunto di ideare questo viaggio nel futuro, che è in larga parte già un presente, immaginando un itinerario di viaggio o una vacanza tutta impostata, dall’ andata al ritorno, sulle opportunità, anche quelle più aveniristiche, che la rivoluzione digitale consente.
Queste schede hanno trovato organicità e struttura in questo libro che verrà presentato dopo di me dalla dottoressa Maria Novella Sbaraglia di SL&A Turismo e Territorio che ringrazio per la presenza.
Ogni approfondimento o capitolo si fregia di una breve introduzione che abbiamo affidato a sindacalisti e esponenti del mondo imprenditoriale, a vario titolo “esperti” in questi campi.
Anche a loro, a partire dalla compagna Tania Scacchetti della segreteria nazionale, che ha curato l’introduzione del capitolo sul Food Delivery, va il nostro ringraziamento.
In tutto questo tripudio di app, piattaforme e siti che fine fa il lavoro come siamo abituati a conoscerlo e a riconoscerlo?
Sparirà? E’ già sparito? O semplicemente cambierà profilo e connotati lanciando una sfida difficile quanto irrinunciabile al sindacato che lo vuole rappresentare?
Probabilmente la partita è già in atto e noi siamo già in campo.
Si tratta di acquisire rapidamente strumenti, conoscenza delle regole di gioco e una tattica vincente.
La contrattazione inclusiva può e deve risultare la nostra carta vincente, andando a realizzare perimetri di certezza per chi lavora in un comparto, quello turistico, che è da sempre frontiera, che è sempre un metro avanti, come questo libro ci raconta e spesso più di un metro indietro quando si tratta di valorizzare il fattore lavoro.
La nostra mattinata di lavoro sarà conclusa dal vice segretario della CGIL Vincenzo Colla che ha per la prima volta costruito un coordinamento nazionale delle strutture sul Turismo, un passo importante all’interno della confederazione che la arricchisce di lenti nuove, oltre quelle tradizionali e storiche del manifatturiero e del lavoro pubblico, per leggere un mondo del lavoro in continuo incessante, incoerente mutazione.
Alla segreteria nazionale chiediamo di dare continuità a questo percorso dando i caratteri di strutturalita’ e continuità al coordinamento e di farne laboratorio di confederalita’ praticata.
L’attenzione sempre più viva che la CGIL dedica ai nostri mondi, al nostro essere micro confederazione all’interno della confederazione, non può che gratificarci perché premia il nostro impegno tenace nel contaminare la discussione generale col nostro “essere Filcams”, col nostro essere un collettivo o meglio una #collettiva (rigorosamente al femminile) di istanze e di prospettive che solo nella confederalita’ può trovare la sintesi migliore.
Ora però è giunto il momento di partire. Buon Viaggio.