Contratto Vigilanza privata: difficile la ripresa della trattativa per il rinnovo
Le associazioni datoriali non formulano alcuna proposta. Condizione insostenibile per le lavoratrici e lavoratori del comparto
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Si è chiuso con l’ennesimo nulla di fatto, l’incontro programmato martedì 10 gennaio per il rinnovo del Contratto di Lavoro degli addetti alla Vigilanza privata e ai Servizi di sicurezza non armati.
Le parti datoriali non hanno formulato alcuna proposta per il proseguo del confronto, adducendo la necessità di concordare tra associazioni una proposta condivisa e che soddisfi – a loro avviso – le richieste dei sindacati, su cui la Filcams Cgil ha confermato la prosecuzione dello stato di mobilitazione territoriale.
“Come Filcams Cgil – si legge in una nota diffusa nella serata, a conclusione dell’incontro – abbiamo ribadito l’insufficienza della proposta economica su cui la trattativa si era fermata a ottobre scorso e il disequilibrio del negoziato rispetto agli indici inflattivi, disequilibrio ulteriormente aggravato dalle richieste di modifiche alla parte normativa che aggraverebbero ulteriormente la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.
Sul tavolo le questioni ormai annose dell’adeguamento salariale, che deve rispondere a sette anni di vacanza contrattuale, e il confronto sull’aumento del trattamento economico, fermo addirittura al 2016, anno dell’ultimo aumento.
“Abbiamo stigmatizzato questo inaccettabile continuo rinvio degli incontri da parte delle Associazioni dei datori di lavoro – riferisce Emanuele Ferretti, che per Filcams segue la trattativa di rinnovo – volto a dilatare i tempi del rinnovo a danno delle lavoratrici e dei lavoratori; in conseguenza di ciò abbiamo chiesto rapidità nella verifica tra le associazioni datoriali per fissare un incontro finalizzato a riprendere il negoziato precisando che la trattativa non potrà avere luogo in assenza di un avanzamento significativo della proposta economica e salariale”.
“Per questo – conclude Ferretti – riteniamo necessario, di fronte ad una condizione insostenibile, confermare le mobilitazioni, al fine di dare continuità e supporto alla vertenza dando continuità a scioperi, presidi, iniziative che dal mese di dicembre hanno già coinvolto migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto in diverse regioni”.