Inapplicabile il Contratto Assodelivery-UGL
I rider sono “worker” a tutti gli effetti
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I rider sono lavoratori a tutti gli effetti, vanno considerati dipendenti delle aziende che li impiegano nelle consegne e andrebbero inquadrati con regolari contratti di lavoro, quelli sottoscritti dalle controparti sindacali più rappresentative.
È grazie alla sentenza emessa lo scorso 24 novembre dal Tribunale di Firenze, emessa a seguito del ricorso presentato da Filcams, Filt e Nidil Cgil, che si mette a segno un nuovo colpo alla retorica dei “lavoretti” e all’impalcatura di precarietà e false tutele per i rider, costruita con la compiacenza di sindacati poco rappresentativi.
La pronuncia del giudice è importante da diversi punti di vista: anzitutto riconosce la condotta antisindacale e la violazione contrattuale di Deliveroo in occasione della risoluzione unilaterale dei contratti con i rider che si sono rifiutati di sottoscrivere l’accordo UGL-Assodelivery a ottobre 2020. Nel licenziare questi lavoratori, Deliveroo ha violato il CCNL Terziario Distribuzione e Servizi, che prevede diritti di informazione e confronto preventivo con le organizzazioni sindacali rappresentative e non ha applicato le procedure corrette previste per i licenziamenti collettivi e dunque viene disposta l’inefficacia dei licenziamenti e l’obbligo per l’azienda di confrontarsi con i sindacati.
È un passaggio innovativo anche perché attribuisce ai rider la condizione di “worker” ai fini della normativa europea assimilandoli di fatto ai lavoratori dipendenti rispetto alle tutele e ai diritti previsti dalle Direttive dell’Unione Europea.
La sentenza si spinge poi oltre, perché sancisce che l’accordo UGL-Assodelivery non è rappresentativo, ed anzi ipotizza per via indiziaria che il sindacato che l’ha sottoscritto abbia tenuto un comportamento fin troppo accomodante con la parte datoriale. Il giudice di Firenze intima quindi a Deliveroo la disapplicazione del contratto UGL e apre ulteriormente la strada alla nostra rivendicazione di riconoscere diritti e tutele ai rider all’interno di contratti collettivi nazionali realmente rappresentativi.
“Si tratta – commenta Jacopo Dionisio, che per Filcams segue i rider – di una vittoria importante per tutti i ciclofattorini e per la Cgil tutta, che ha promosso il ricorso contro Deliveroo; un passo in avanti per uscire dalla logica dei lavoretti e della finta autonomia. Si tratta dell'ennesima dimostrazione che il lavoro che stiamo facendo per vedere riconosciuti pieni diritti e tutele ai rider all'interno della contrattazione collettiva è una giusta rivendicazione".
"Anche se queste battaglie - conclude Dionisio - non trovano ancora conferma nel confronto con molte realtà aziendali del settore a causa della indisponibilità loro e della associazione datoriale, stanno riscontrando ratifiche e consensi nelle aule dei Tribunali".