26/1/2023 ore: 10:40

Meta, licenziamenti dimezzati e uscite su base volontaria

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Erano 11mila gli esuberi che Meta aveva annunciato lo scorso novembre per l'intera rete delle sue sedi distribuite nel mondo. Un enorme taglio trasversale che toccava Milano, dove si trova la sede italiana della società, con il licenziamento di 23 dei 127 dipendenti.

Ma la forbice che Zuckerberg calava sul nostro Paese è stata fermata poco prima che si chiudesse. In Italia il piano di ridimensionamento ha incontrato la resistenza tenace dei sindacati: la trattativa che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno ingaggiato con l'azienda di Menlo Park, dopo la fase di stallo attraversata a metà dicembre, ha ottenuto la riduzione degli esuberi da 23 a 12 e soprattutto l'adozione dell'adesione all'uscita volontaria di lavoratrici e lavoratori come unico criterio di scelta per i licenziamenti.

"C'è stata una trattativa serrata - racconta Roberto Brambilla, Filcams Cgil Milano - che abbiamo condotto, e questa è stata una nota positiva, con il mandato delle lavoratrici e dei lavoratori: sono stati eletti i rappresentanti sindacali in un contesto dove non è affatto scontato che ciò possa accadere".


Di fronte al mancato accordo sul quale sembrava essersi arenato il confronto, il tavolo della trattativa è stato portato avanti con forza, senza recedere dalle richieste avanzate a Meta: il ritiro della procedura o la riduzione drastica degli esuberi. Il nodo è stato sciolto la mattina del 24 gennaio, "poco prima della convocazione in Regione - aggiunge Brambilla - dove, oltre alla riduzione degli esuberi, siamo riusciti a ottenere l'adozione dell'unico sistema per noi possibile, quello della non opposizione, ovvero della volontarietà di adesione al licenziamento a fronte di un incentivo all'esodo". Una indennità di licenziamento che i sindacati definiscono adeguata, alla quale si aggiunge il supporto offerto a lavoratrici e lavoratori per la ricerca di nuovi impieghi: "una soluzione equa - dichiarano in una nota - per tutti i dipendenti interessati.

Un risultato importante, che spicca con la sua incisività nel panorama del ridimensionamento previsto a livello europeo.


Alla base dell'azione riduttiva programmata non c'è una vera e propria crisi aziendale, ma la necessità di rivedere alcune delle scelte operate e riproporzionare i pesi dei diversi comparti: la concentrazione di investimenti nel Metaverso non ha prodotto i risultati sperati, le piattaforme storiche hanno visto un calo di utenti e pubblicità, ma mentre le aree nel mirino vengono ridimensionate, altri settori di Meta, anche in Italia, stanno assumendo.

Un movimento di riposizionamento e rimodellamento delle risorse sulla base delle risposte e delle indicazioni del mercato che non è abituato ad essere interrogato e messo in discussione, come è avvenuto qui, ad opera dei sindacati di categoria.