Federdistribuzione gioca con le parole sulla pelle dei lavoratori. Dopo la rottura delle trattative il sindacato proclama una prima giornata di sciopero per sabato 30 marzo. La posizione della Filcams Cgil
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"Per chiarezza, sono state Federdistribuzione e le imprese della cosiddetta Distribuzione Moderna Organizzata ad aver rotto la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, non certo le Organizzazioni sindacali", precisa Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil.
All'indomani dell'interruzione del tavolo la Federazione ha diffuso una versione falsa e mistificatoria di quanto avvenuto nel corso del confronto, accusando i sindacati di avere respinto l'offerta delle parti datoriali e tacciandoli di "irresponsabilità".
Un annuncio dai toni provocatori e aggressivi che ribalta l'oggettività degli eventi: l'offerta di Federdistribuzione di un incremento salariale, peraltro mai chiaramente quantificato, soltanto a fronte di un netto e sensibile peggioramento delle condizioni di lavoro degli oltre 240mila addetti impiegati nelle aziende affiliate.
" Queste lavoratrici e questi lavoratori sono gli stessi che nel corso dell'emergenza sanitaria da poco superata hanno sempre svolto regolarmente il loro lavoro, anche quando i rischi erano elevati, garantendo un servizio fondamentale alla comunità” – puntualizza il segretario – “gli stessi che attendono il rinnovo del loro contratto dal 2019 e che ricevono salari fermi alla data dell'accordo siglato tre anni prima, nell'ormai lontano 2016. Sono persone che, con le loro famiglie, cercano faticosamente di far fronte ai contraccolpi sociali ed economici della crisi, della instabilità internazionale e di un indice di inflazione fuori controllo con salari anacronistici e datati. Irresponsabile è l'ulteriore sottrazione di diritti a lavoratrici e lavoratori che vivono da tempo in esasperanti condizioni di disagio. Non c'è alcuna considerazione delle loro vite e delle loro sofferenze".
I sindacati confermano quindi la mobilitazione prevista per sabato 30 marzo in tutto il territorio nazionale, che prevede l'astensione dal lavoro per l'intero turno degli addetti impiegati nelle numerose aziende raccolte intorno a Federdistribuzione, riservandosi di mettere in campo ulteriori iniziative nei prossimi giorni.