Amazon Italia Logistica, aumenti inadeguati e sindacati esclusi dal confronto
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Una scelta unilaterale che non è stata frutto di una trattativa con le rappresentanze di lavoratrici e lavoratori: si presenta così l'incremento salariale comunicato con enfasi nei giorni scorsi da Amazon. Una maggiorazione peraltro inconsistente perché del 3,3% annunciato, una volta assorbiti gli acconti sui futuri aumenti contrattuali, non resta che un 1,1% di incremento di retribuzione.
Una vera e propria beffa, tenendo conto che tali acconti sono relativi ai futuri aumenti delle tabelle retributive del contratto nazionale di lavoro del Terziario, Distribuzione e Servizi, scaduto da tempo e attualmente fermo nel guado di una trattativa difficile, in primo luogo proprio per il mancato accordo su un adeguamento salariale che le parti datoriali si rifiutano di accordare.
Un importo insufficiente a far fronte all'aumento del costo della vita, alle sfide economiche e all'inflazione che pesano sulle spalle di lavoratrici e lavoratori, che sono la forza alla base della costante crescita dei fatturati della multinazionale.
Amazon ha inoltre risposto negativamente alle richieste di implementare il welfare e alzare l'importo dei ticket pasto.
Un quadro negativo nel quale campeggia la scelta dell'azienda di non voler costruire un vero e proprio confronto con le Organizzazioni sindacali e le rispettive RSU di Amazon Italia Logistica di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, escludendole dal tavolo della trattativa nazionale: la Filcams Cgil chiede all'azienda di rivedere immediatamente questa scelta e di permettere l'apertura del confronto a carattere nazionale.
La categoria farà il necessario per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori di Amazon un trattamento equo e dignitoso e, qualora incontrasse ancora la resistenza dell'azienda, valuterà le iniziative sindacali opportune per il raggiungimento di questo risultato.