24/5/2004 ore: 16:03

CONTRATTO VIGILANZA PRIVATA: APPROVATA PIATTAFORMA PER IL RINNOVO CCNL

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24 maggio 2004

CONTRATTO VIGILANZA PRIVATA: APPROVATA PIATTAFORMA PER IL RINNOVO CCNL

Circa 250 delegati e dirigenti sindacali riuniti a Montecatini Terme il 20 e 21 maggio hanno approvato con un solo voto contrario e un’astensione la piattaforma per il rinnovo del Ccnl scaduto nel mese di aprile.

Nei due giorni di dibattito sono stati discussi decine di emendamenti scaturiti da centinaia di assemblee che si sono tenute nel mese di aprile in tutto il territorio nazionale, consultazione che ha coinvolto la maggioranza delle guardie giurate del nostro Paese.

Le principali rivendicazioni contenute nella piattaforma sono:

* l’inserimento in un unico contratto della vigilanza armata e della sorveglianza non armata;

* la salvaguardia dell’occupazione in caso di cambi di appalto;

* il riconoscimento professionale della guardia particolare giurata;

* l’estensione dei diritti individuali in tema di malattia, congedi parentali, etc.;

* limitazione dell’utilizzo di personale precario senza adeguata competenza professionale;

* una richiesta di incremento salariale di 120 euro al 4° livello nel biennio economico.

L’assemblea ha approvato un ordine del giorno che impegna la segreteria nazionale ad un confronto diretto con il ministro dell’Interno affinché vengano presi i provvedimenti necessari in difesa del settore, per il suo rilancio, e perché anche nelle aziende coinvolte nell’indagine della magistratura venga difesa l’occupazione e la professionalità degli addetti.

L’assemblea ha anche auspicato una veloce approvazione della riforma del settore che non deve snaturare l’attività privatistica, segnando una netta separazione tra le competenze dello Stato e quelle della vigilanza privata nel settore della sicurezza.

«Questo rinnovo contrattuale – commenta Maurizio Scarpa, segretario nazionale Filcams e responsabile del settore – cade in un momento delicato e di caos causato dalla mancanza di un quadro legislativo certo, poiché le leggi risalgono al 1931, e dalla presenza di una inchiesta della magistratura milanese che sta evidenziando una probabile “tangentopoli” che investe il settore.

«Per questo è importante, almeno sul versante contrattuale, dare risposte certe alle giuste richieste dei lavoratori».