FARMACIE: DECRETO BERSANI: «MISURE POSITIVE» DICE LA FILCAMS «CON QUALCHE CONTRADDIZIONE»
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6 luglio 2006
FARMACIE: DECRETO BERSANI: «MISURE POSITIVE» DICE LA FILCAMS «CON QUALCHE CONTRADDIZIONE»
«Misure positive», questo il giudizio della Filcams sulla parte del decreto Bersani che riguarda le farmacie.
«È molto positivo che la grande distribuzione possa aprire "corner" per la vendita di farmaci senza ricetta, ma sotto la responsabilità di un farmacista; così come lo è la soppressione dell'ereditarietà nelle licenze e la possibilità di creare cooperative di farmacisti» dice Luigi Coppini, responsabile per la Filcams della contrattazione per i dipendenti delle farmacie private e farmacie speciali e ex pubbliche.
«Gli allarmismi, a proposito dell'assetto giuridico della farmacia, sono del tutto ingiustificati, poiché nulla cambia e dunque solo un farmacista può essere titolare di licenza e ogni farmacista può avere la titolarità di una sola farmacia. Il meccanismo del concorso per l'assegnazione della farmacia resta inalterato».
«È qui – dice Coppini – che noi rileviamo una contraddizione: si smantella un monopolio (i farmaci si vendono solo in farmacia, ma in farmacia si deve anche poter vendere qualsiasi altro genere di merce, merce che con i presidi sanitari non hanno niente a che vedere); si smantellano dei residui feudali (l'ereditarietà della licenza); e però si mantiene un sistema concorsuale ottocentesco».
«Un altro punto – dice ancora Coppini – è ad avviso della Filcams contradditorio: il decreto apre alle catene di farmacie e alle società di distribuzione del farmaco, ma poi esclude che la società di distribuzione possa gestire la farmacia».
I contratti di lavoro gestiti dalla Filcams, con Fisascat e Uiltucs, riguardano i 35mila dipendenti (a parte il personale amministrativo, farmacisti collaboratori) delle 16mila farmacie private (i farmacisti titolari sono 15mila); e i 5mila dipendenti di 1000 farmacie pubbliche ed ex pubbliche la cui proprietà è stata dismessa negli ultimi anni.