16/10/2003 ore: 18:44

GIACOMELLI: MARTEDI’ 21 L’INCONTRO CON I COMMISSARI GIUDIZIALI

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16 ottobre 2003

GIACOMELLI: MARTEDI’ 21 L’INCONTRO CON I COMMISSARI GIUDIZIALI

Martedì 21 ottobre i sindacalisti di Filcams Fisascat Uiltucs incontreranno i commissari giudiziali nominati dal Tribunale di Rimini per illustrare problematiche e aspettative dei lavoratori del gruppo Giacomelli entrato in amministrazione straordinaria.

Il Coordinamento dei lavoratori e dei delegati ha appreso con soddisfazione che al Tribunale di Rimini sia stata depositata un’offerta per rilevare l’attività commerciale. Tuttavia – ricorda il coordinamento – vi sono problemi che riguardano i lavoratori dipendenti da magazzini chiusi, com’è il caso di Giacomelli.com, il magazzino delle vendite on-line, e i negozi di Pavia, Piacenza, Roma, Como.

L’appuntamento con i commissari giudiziali sarà il primo incontro che i sindacalisti riescono ad avere dal lontano dicembre 2001. E’ infatti da quella data che la proprietà aziendale non incontra e non risponde alle richieste e alle sollecitazioni dei rappresentanti dei lavoratori.

Già in quel periodo di proclamata “esplosiva” espansione – ricordano i sindacalisti – Filcams Fisascat Uiltucs facevano notare che i dati di crescita forniti dall’azienda si scontravano con i dati relativi alla rete italiana, dove meno del 10 per cento dei negozi cresceva a livello degli obiettivi, mentre in oltre la metà dei punti vendita i risultati erano inferiori del 30 per cento e più. Da allora non c’è stata richiesta di incontro che non fosse motivata anche con la constatazione, da parte sindacale, di un andamento anomalo per un’azienda che prima aveva comprato il suo diretto concorrente e poi si era trovata alle prese con le esposizioni finanziarie.

Proprio ricordando questi due anni di vicende Giacomelli, i sindacalisti di Filcams Fisascat Uiltucs sono rimasti alquanto sorpresi dalle parole pronunciate dal presidente del gruppo, dottor Ernesto Musumeci, in una intervista rilasciata al Sole24Ore di mercoledì.

«Dipenderà certo da una non appropriata scelta delle parole – dicono alla direzione nazionale delle tre federazioni sindacali – fatto sta che, a leggere l’intervista, si direbbe che la sparizione di merce per un valore di 50 milioni di euro, sia stata possibile perché, come dichiara il dottor Musumeci, “il taglio dei costi ha ridimensionato i servizi di sorveglianza interni. Per questo non stupisce che parte dei prodotti in magazzino siano spariti”. E dunque, di primo acchito, si è indotti a pensare che siano stati i lavoratori a sottrarre la merce. Ma poi si traducono i 50 milioni di euro in vecchie lire, perché si sa che con cifre grandi grandi mentalmente non ci siamo ancora, e allora vien fuori che sono 100 miliardi di vecchie lire, e viene da ridere immaginarsi i dipendenti che alla fine del turno si caricano sulle loro utilitarie merci per 100 miliardi di lire».

«E soprattutto stupisce – dicono i sindacalisti – che ci sia ora tanto stupore in relazione a una vicenda che ha visto il consiglio dei revisori dimettersi; un responsabile delle relazioni sindacali rinunciare all’incarico; il furto di blocchetti d’assegni e altri titoli con relativo blocco dei conti; l’incendio degli uffici della direzione; la chiusura improvvisa, con relativo magazzino svuotato dai “facchini incaricati” nel corso di un fine settimana, di Giacomelli.com, il centro per la vendita on-line; l’approdo in borsa con una situazione non certo ottimale. Questa – dicono – è un’azienda dove nessuno ha mai controllato e gli inventari nei negozi e nei magazzini non si facevano. Il sindacato lo denunciava, e forse si poteva rimediare se qualcuno fosse stato ad ascoltare».