10/6/2004 ore: 17:36

GUARDIE GIURATE: DIMENTICATI GLI EROI CADUTI SUL LAVORO

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10 giugno 2004

GUARDIE GIURATE: DIMENTICATI GLI EROI CADUTI SUL LAVORO
Dichiarazione di Maurizio Scarpa della segreteria nazionale Filcams

«Con la conclusione positiva del sequestro degli ostaggi italiani in Iraq, credo si possa concludere anche il doveroso riserb o che ha accompagnato la loro detenzione. Credo quindi sia giunto il momento di denunciare il comportamento tenuto da esponenti del governo in carica in relazione all’attività di questi emigranti un po’ particolari.

«Come rappresentante dei lavoratori della vigilanza privata della Filcams-Cgil, mi indigna il fatto che siano considerati eroi persone che liberamente decidono di andare ad operare in zona di guerra, in attività armate e fuori da qualsiasi rapporto con il proprio Stato, per esclusivi fini economici, mentre nulla si fa per rispondere alle richieste di migliaia d’operatori della vigilanza privata del nostro Paese.

«Sugli aspetti professionali del lavoro svolto in Iraq l’indagine della magistratura farà certamente piena luce.

«È però emblematico che le autorità invitino immediatamente a cena, per pura speculazione politica, questi tre cittadini italiani, ma non si siano mai ricordati delle migliaia di lavoratori italiani che operano nella vigilanza privata, che, questi sì, con professionalità e nel rispetto dei propri doveri d’istituto, tutelano nel nostro Paese, a rischio della propria vita, proprietà ed obiettivi sensibili spesso anche dello Stato.

«Ogni anno nel nostro Paese cadono in servizio Guardie Particolari, ma le loro famiglie non hanno mai ricevuto neppure un telegramma di cordoglio e di solidarietà.

«I nostri “eroi del lavoro” hanno svolto sino in fondo il proprio dovere per guadagnarsi un semplice stipendio contrattuale.

«Non ci interessano inviti a cena né funerali di Stato, ma il rispetto del lavoro sì.

«Da decenni la vigilanza privata aspetta una riforma del settore che dia regole e tuteli gli operatori dando loro, finalmente, una veste giuridica chiara per contrastare il dilagante “fai da te” che sta imperversando.

«In parlamento vi è purtroppo in discussione una bozza di riforma che, se approvata senza modifiche, legalizzerebbe anche in Italia corpi di polizia privata con gravi danni per i diritti dei cittadini e a scapito della professionalità delle guardie particolari.

«Invito gli operatori della vigilanza privata a marcare, con e-mail e fax alla presidenza del Consiglio e al ministero degli Interni, la protesta a difesa della propria dignità professionale».