Ikea è un’azienda che non riconosce il valore dei suoi dipendenti. La multinazionale del mobile svedese parteciperà al Fuorisalone in occasione del Salone del Mobile di Milano con uno spazio espositivo in via Vigevano. 
Ikea celebrerà oltre 30 anni di design democratico con lo slogan Il cambiamento inizia da qui, parlando di una “visione più inclusiva e sostenibile del futuro” per “ispirare un cambiamento duraturo nel nostro modo di vivere".
Belle parole, ma la realtà è ben diversa! Nonostante il raddoppio del fatturato grazie alla professionalità delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, dopo oltre un anno e mezzo di trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale (Cia), Ikea ignora completamente le richieste sindacali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, voltando le spalle ai propri dipendenti.
Ikea, che si definisce un gruppo democratico e inclusivo a livello internazionale, non rispetta i suoi stessi principi nei confronti dei lavoratori. Non vuole riconoscere le maggiorazioni del Cia ai nuovi assunti, chiede un sistema derogatorio sulle professionalità, cancella istituti migliorativi sulla malattia statistica e pretende l’obbligatorietà del lavoro festivo.
Le relazioni territoriali sono ridotte al minimo, con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria. Ikea mira a introdurre nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità, nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori.
Le lavoratrici e i lavoratori non ci stanno. Dopo numerosi scioperi territoriali e lo sciopero nazionale dello scorso 15 marzo, hanno deciso di tenere un presidio in occasione del Fuorisalone per manifestare contro le politiche aziendali di Ikea e rivendicare i diritti dei lavoratori.
Ve lo diamo noi il vero slogan: Il cambiamento inizia da qui: contratto e diritti! 

Sabato 12 aprile dalle ore 10.30 presidio al Fuorisalone di fronte allo spazio Ikea in via Vigevano 18 a Milano