IL GRUPPO RINASCENTE CONTRO LO SCIOPERO DEL 16 APRILE: IL SINDACATO RISPONDE
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IL GRUPPO RINASCENTE CONTRO LO SCIOPERO DEL 16 APRILE: IL SINDACATO RISPONDE
Con una «Comunicazione ai collaboratori» affissa alle bacheche aziendali, Auchan-Gruppo Rinascente ha ritenuto di dover entrare nel merito dello sciopero generale indetto per il 16 aprile.
Le segreterie nazionali di Filcams Fisascat Uiltucs rispondono con questo comunicato ai lavoratori del gruppo.
«La Auchan-Rinascente ha voluto farci sapere che non condivide lo sciopero generale del 16 aprile e ha sprecato carta e risorse aziendali per rassicurare i lavoratori del fatto che le modifiche che il governo Berlusconi intende apportare all’art. 18 dello Statuto non toccano i diritti degli attuali dipendenti del gruppo, quanto semmai solo quelli dei futuri neoassunti nel Mezzogiorno.
«Come se non fosse già abbastanza! Di certo Lor Signori, troppo presi a studiare il francese, hanno dimenticato che per i lavoratori italiani il concetto della solidarietà e il senso di giustizia hanno ancora un significato più alto che non la difesa dei propri immediati interessi.
«Ma non basta. Sappiamo bene tutti che queste modifiche “ sperimentali” si prefiggono in realtà in breve tempo di mettere in discussione l’intero principio della reintegrazione nel posto di lavoro del lavoratore licenziato senza giusta causa.
«Se il governo ha limitato solo a quelle fattispecie l’abolizione del reintegro è per cercare di dividere i lavoratori tra garantiti e non garantiti oggi per mettere in discussione domani i diritti di tutti. Questo interessa oppure no tutti i lavoratori della Auchan-Rinascente?
«Evidentemente, d’altro canto, Auchan-Rinascente sembra non essersi accorta che lo sciopero non è solo sull’art. 18 dello Statuto.
«Noi sciopereremo contro la riduzione dei contributi previdenziali a carico delle aziende, da cui non deriverà solo la riduzione delle pensioni dei futuri assunti, ma anche un buco di bilancio nel sistema pensionistico che finirà per determinare rapidamente la necessità di ridurre le prestazioni pensionistiche anche per i lavoratori oggi in attività, come riconosciuto dal presidente dell’Inps, dal Ragioniere generale dello Stato e perfino dal Premio Nobel Modigliani. Questo interessa oppure no tutti i lavoratori della Auchan-Rinascente?
«Noi sciopereremo contro l’ipotesi di flessibilizzare ulteriormente il lavoro dipendente, e in particolare i part-time, che non avrebbero in futuro alcuna possibilità di programmare la propria vita lavorativa e personale, chiamati a obbedire alle sole esigenze dell’azienda. Questo interessa oppure no tutti i lavoratori della Auchan-Rinascente?
«Noi sciopereremo contro l’intenzione di sostituire la possibilità di ricorrere al giudice per far valere i propri diritti sanciti per legge o per contratto con una procedura arbitrale che dovrebbe poter derogare in peggio rispetto ai contratti e alle leggi, ossia mettere in discussione tutto quanto è stato conseguito con decenni di lotte e sacrifici dai lavoratori. Questo interessa oppure no tutti i lavoratori della Auchan-Rinascente?
«Noi sciopereremo perché vengano riconosciute ai lavoratori che oggi ne sono privi (facciamo qualche esempio? collaboratori coordinati e continuativi, boxiste, dipendenti delle imprese di merchandising, quanti ne conoscete? quanti ne vedete al vostro fianco nei punti vendita della Auchan-Rinascente?) maggiori tutele, tutele anche minime, che non li espongano al ricatti continuo dei padroni indebolendo anche tutti gli altri loro colleghi. Questo interessa oppure no tutti i lavoratori della Auchan-Rinascente?
«In queste ore, poi, la Auchan-Rinascente ha sguinzagliato i suoi uomini per indagare su chi e quanti lavoratori hanno intenzione di scioperare il 16. Non è la prima volta. Questo vuol dire mettere in discussione il diritto di sciopero, un diritto sancito dalla Costituzione italiana e riconosciuto a ogni singolo cittadino. Questo interessa oppure no tutti i lavoratori della Auchan-Rinascente?
«Auchan-Rinascente ha voluto farci sentire la sua voce, la voce del padrone, noi faremo sentire la nostra voce il 16 aprile nelle piazze di tutta Italia».