Rinnovare i contratti per restituire dignità al nostro lavoro
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“Noi siamo invisibili, siamo fantasmi, siamo una rotella di un ingranaggio gigantesco che nessuno prende in considerazione. Invisibili, ma indispensabili, perché senza di noi l’ingranaggio si ferma, senza di noi, i bimbi delle scuole dell’infanzia e primarie non mangerebbero, come i pazienti di un ospedale, gli studenti universitari e operai di tante imprese.”
Giulietta Pila lavora in una mensa dell’Università di Cagliari da 25 anni, part time involontaria, e ha portato la sua testimonianza all’assemblea intersettoriale unitaria di Bologna. Lavoratrici e lavoratori poveri, con bassi salari dovuti a contratti settimanali a poche ore e, quindi, prospettive pensionistiche ancora più critiche, in prima linea durante l’emergenza sanitaria, ringraziati come eroi, sono poi tornati nell’oblio, in attesa che il rinnovo del contratto nazionale della Ristorazione possa dar loro una boccata di ossigeno in termini economici e diritti.
“Serve il rinnovo del nostro contratto collettivo nazionale e serve ora. Perché è dal rinnovo dei contratti che si incomincia a restituire dignità al nostro lavoro. E se non avremo risposte immediate e dignitose, credo, che l’unica soluzione sia il ricorso alla mobilitazione e se non dovesse bastare, anche allo sciopero!”