Turismo, è necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni
Il punto alla tappa di Bari del tour Filcams dedicato al turismo
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Continua il tour della campagna Filcams Mettiamo il Turismo SottoSopra, partito il 15 giugno da Bolzano, che attraverserà il paese nel periodo più intenso della stagione turistica, fino a settembre, per incontrare lavoratrici e lavoratori del turismo nei loro luoghi di lavoro, parlare di contratti, tutele e diritti, e per aprire un confronto con le istituzioni sulle prospettive del settore e il modello di turismo sostenibile che la categoria propone.
Il 14 luglio è stata la volta di Bari, che ha ospitato la tappa del tour nel foyer del teatro Petruzzelli, luogo deputato alla cultura del capoluogo pugliese.
La cultura è legata a doppio nodo al turismo, soprattutto nel nostro paese, dove rappresenta una delle principali attrazioni per i visitatori internazionali, ha ricordato Monja Caiolo, segretaria nazionale Filcams Cgil nel suo intervento: un'accoppiata vincente, che sta vivendo un momento di forte espansione in Italia, dove località turistiche e città d'arte sono affollate dall'inizio della stagione: grandi flussi e grandi fatturati, che non riflettono però la loro crescita straordinaria nel mondo del lavoro, dove sfruttamento e precarietà continuano a essere i temi dominanti della stagione.
La questione delle condizioni di lavoro nel turismo è stata al centro dell'incontro avvenuto nei giorni scorsi tra i sindacati e la ministra Daniela Santanché, alla quale Cgil e Filcams hanno chiesto di considerarlo un tema prioritario, insieme al rinnovo dei sei contratti del settore, tutti scaduti tra il 2018 e il 2021.
"Non è possibile valorizzare le professionalità della filiera turistica senza garantire a lavoratrici e lavoratori l'atteso aggiornamento normativo, e soprattutto remunerativo, mettendoli così in condizione di far fronte alla stretta dell'inflazione, che ha determinato una perdita di potere d’acquisto che soprattutto in Italia non è stata accompagnata da un aumento dei salari", ha commentato Caiolo, che insieme alla segretaria nazionale Cgil Maria Grazia Gabrielli ha preso parte all'incontro al ministero.
Un incontro interlocutorio, che ha registrato però la disponibilità del dicastero alla convocazione di un tavolo permanente sul turismo, che dovrebbe essere operativo dalla fine di luglio e affrontare nella prima seduta proprio il tema delle condizioni di lavoro nel settore.
Più difficile aprire un confronto con il Ministero della Cultura.
"Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono da mesi un incontro al ministro Sangiuliano per discutere degli effetti che i recenti provvedimenti del Ministero stanno producendo nell'occupazione del comparto dei servizi museali, e da mesi non ricevono risposta", ha spiegato la segretaria Filcams. "Tra cessazioni di servizi, cambi appalto sempre più incerti e operatori delle biglietterie rimpiazzati da una app, le lavoratrici e i lavoratori in appalto in musei e siti archeologici vedono peggiorare ulteriormente la loro condizione già precaria. È stato appena dichiarato lo stato di agitazione".
È tra le lavoratrici e i lavoratori del turismo che si registrano il maggior numero di precari, la maggior quota di irregolarità e i salari più bassi: sono queste le ragioni alla base della difficoltà di reperire personale qualificato. "Se non si interviene sui fattori di attrazione degli impieghi in termini di stabilità, prospettive e reddito adeguato, insieme alla qualità del lavoro non potrà che andare persa anche la qualità dell'offerta. In questo quadro - ha aggiunto Caiolo - non vediamo giovani sfaticati, ma lavoratrici e lavoratori, giovani e meno giovani, che giustamente non vogliono più vedere sottopagata la loro professionalità, perché se viene applicato il regolare contratto nazionale e le condizioni di lavoro sono umane, loro rispondono “Io sono qui”.
L'unica strada possibile è mettere al centro il lavoro: un lavoro regolare, dignitoso, stabile, che riconosca professionalità e competenze. "Questo significa anche dare il giusto riconoscimento economico ai part time verticali ciclici e garantire la copertura dei periodi di non lavoro, come succedeva in passato con l'indennità di disoccupazione. Non dobbiamo stupirci se gli stagionali, che lavorano pochi mesi l'anno, fuggono dal turismo".
Le offerte di lavoro che incontrano maggiore disponibilità sono naturalmente quelle che prevedono un contratto a tempo indeterminato, mentre sono in calo le collaborazioni occasionali. E non sono certo provvedimenti di breve respiro, come la detassazione delle mance e degli straordinari, o le maggiorazioni del lavoro festivo, a rendere il lavoro stagionale e precario più attraente.
"È necessario un impegno concreto, da parte delle istituzioni, della politica e dell’imprenditoria, per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori dell’intera filiera turistica, mettendo fine alla pratica del massimo sfruttamento per il massimo profitto - ha concluso la segretaria - perché qualità del lavoro vuol dire anche politiche di sviluppo, politiche attive per il lavoro, riqualificazione mirata e nuova impresa: servono politiche di settore, che abbiano una regia ministeriale e mettano in sinergia i diversi patrimoni presenti nel territorio, per guardare finalmente alla destagionalizzazione del turismo".