Verso lo sciopero, mille delegate e delegati a Roma
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“Questa è una vertenza che per il numero di lavoratrici e di lavoratori coinvolti, per la portata, per le dimensioni, per le implicazioni, non ha precedenti né raffronti” Fabrizio Russo segretario generale Filcams Cgil, ha aperto così i lavori dell’Assemblea intersettoriale unitaria ‘Verso lo sciopero’.
Un appuntamento organizzato lo scorso 22 novembre a Roma, da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno chiamato a raccolta mille delegate e delegati da tutta Italia: oltre 5 milioni le lavoratrici e i lavoratori in attesa dei rinnovi dei Contratti nazionali scaduti e non è più tempo di aspettare.
Il 22 dicembre, infatti, sciopereranno, insieme, le lavoratrici e i lavoratori del commercio, della distribuzione, della ristorazione collettiva e commerciale, della filiera del turismo, con uno schema di mobilitazione che è stata inevitabilmente progressiva che stiamo gestendo con la conseguente gradualità: dalla rottura dei tavoli del terziario, passando per quello della ristorazione, arrivando al turismo, per poi procedere coesi verso lo sciopero.
“Quando non si rinnovano per un lasso temporale così rilevante tanti e tali contratti nazionali di lavoro, e la dilazione di anno in anno diviene la regola, non soltanto si mettono in discussione valore, funzione e ruolo della contrattazione nazionale, questione già di per sé allarmante, ma si compromettono interi assetti relazionali, essenziali per la tenuta economica e sociale del nostro paese” ha proseguito Fabrizio Russo.
Una platea calda, unita che ha dato spazio alle voci delle lavoratrici e ai lavoratori, per ascoltare le difficoltà di chi ogni giorno vede peggiorare le proprie condizioni di lavoro.
“Siamo qui perché vogliamo lottare uniti per arrivare alla conquista di quello che ci spetta” Davide Grilli addetto vendite nell'azienda Eurospin, Rsa e Rls Filcams della provincia di Ascoli Piceno, è intervenuto all’Assemblea Intersettoriale Unitaria.
“È ormai inaccettabile che noi lavoratrici e lavoratori del commercio dobbiamo subire un’esclusione dalla vita sociale del paese perché non abbiamo alcun diritto a trascorrere la domenica con i nostri affetti. Pensiamo alle lavoratrici madri costrette a stare lontano dai propri figli, pensiamo ai tanti, troppi lavoratori fragili, ricattati e vessati per dare disponibilità al lavoro festivo.
Tutti insieme ci batteremo fianco a fianco con i lavoratori del turismo, affinchè la parola precario, perché stagionale magari con un contratto inapplicato o con un contratto pirata o, peggio ancora, nelle sabbie mobili del lavoro nero, non debba essere per forza la narrazione diffusa di un intero settore.
Lotteremo insieme, vicini alle lavoratrici e ai lavoratori classificati volutamente dalle nostre controparti in una serie indefinita solo perchè colpevoli di essere in appalto, dove la mercificazione dell'essere umano è l'unica base sulla quale discutono quando esternalizzano qualsiasi lavoro.
L'unità di oggi è quella che ci potrà condurre alla vittoria di questa battaglia e per un'umanità del lavoro, perché questa grande unità ci rende e ci renderà sempre più forti.”
“In Coop Alleanza 3.0 abbiamo un’altissima densità di donne lavoratrici part-time involontarie costrette dalla sudditanza economica che tali contratti comportano. E alla luce dell’ennesimo femminicidio, non possiamo non accendere un faro sulla vita lavorativa delle donne nel commercio e vederci promotori di una rivoluzione culturale contro la violenza di genere.”
Ornella Figurelli dipendente Coop Alleanza 3.0 a Modena, non fa sconti durante il suo intervento: “Vogliamo rivendicare un rinnovo del contratto che includa più tutele per le donne lavoratrici attraverso l’inserimento di politiche di genere volte a ridurre il gap contrattuale e salariale tra uomini e donne; l’introduzione del garante di parità e di norme antidiscriminazione; l’aumento di giorni di aspettativa retribuita per le donne vittime di violenza; e l'inserimento di norme di consolidamento di ore dei part time (bassi) tanto diffusi tra le donne lavoratrici, spesso economicamente non indipendenti, e quindi soggiogate.
Il salario di un part time povero è un ostacolo all’emancipazione femminile!”
“È nostro dovere agire adesso manifestando l’urgenza del rinnovo del contratto,” ha concluso strappando appalusi dalla platea “abbiamo bisogno di uscire da questo limbo di sottomissione salariale, abbiamo bisogno di un contratto che garantisca la tenuta occupazionale e che contrasti efficacemente la disparità di genere.”
“Abbiamo bisogno che i contratti Collettivi vengano rinnovati, abbiamo bisogno che i nostri contratti collettivi nazionali siano sempre per tutti noi il faro da seguire, e non vengano messi continuamente in discussione con accordi derogatori, perché i contratti collettivi sono gli unici veri contenitori di diritti e di legalità, sono gli unici strumenti di coesione e unione tra lavoratrici e lavoratori” Carolina Colella RSA di GFI FOOD SRL lavoratrice in appalto nella ristorazione della mensa scolastica del Comune di Marcianise di Caserta è intervenuta all’assemblea intersettoriale unitaria.
Nonostante le tante difficoltà lavorative e personali che la vita le sta mettendo davanti Carolina sarà in sciopero il 22 dicembre, per chiedere maggiori tutele alle donne lavoratrici: “Non abbasserò mai la testa contro le ingiustizie, sono una donna lavoratrice che sarà in piazza perche' sono cresciuta con una frase di mia madre che mi ha accompagnato nella mia vita e che racchiude, secondo il mio punto di vista, il vero significato del sindacato: “Bisogna aiutare gli altri senza mai preoccuparsi delle conseguenze.”