7/11/2000 ore: 0:00
Relazione I. Corraini Comitato Direttivo FILCAMS CGIL 6-7/11/2000
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Comitato Direttivo Nazionale Filcams – CGIL
Sorrento 6 – 7 novembre 2000
Appunti della relazione di Ivano Corraini, Segretario Generale FILCAMS CGIL
Il primo punto dell’ordine del giorno del c,d, riguarda la legge finanziaria
Le ragioni per cui ne parliamo anche qui stanno ne fatto che:
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1- è attuale, è in discussione in parlamento in questi giorni
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2 – ci sono questioni che ci riguardano direttamente come categoria e che abbiamo sollevato all’attenzione della CGIL, delle controparti, delle forze politiche che ci sono state ad ascoltare.
Non ripercorro tutta la discussione che riguarda la finanziaria in maniera pedante.
Si sono svolte discussioni ai vari livelli e che sarebbe sbagliato ripetere.
Va tenuta, però aperta la discussione perché ciò ha una sua valenza politica e non solo per le questioni che noi abbiamo chiesto di inserire, ma per il fatto che questa finanziarie è davvero molto importante, per le cose che stabilisce, per il particolare momento in cui cade.
Sarebbe ipocrita non ricordare a noi tutti la prossima scadenza elettorale.
Non è, questo, una caduta di autonomia
Sarebbe autolesionismo il contrario.
Le ragioni per le quali abbiamo espresso in giudizio sostanzialmente positivo sulla legge finanziaria sono ragioni che vanno rimotivate e fatte pesare sul piano politico più generale anche in prospettiva delle prossime elezioni.
Ne abbiamo tutte le ragioni
1.è un risultato da ascrivere anche alla politica della CGIL.
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Ci ricordiamo delle posizioni iniziali di Cisl, per altri intenti politici, e non di autonomia dal quadro politico di cui ci si voleva far credere. Le scelte politiche di D’antoni non sono conciliabili con un giudizio schierato sulla finanziaria.
Ci ricordiamo delle posizioni di CONFINDUSTRIA con la pretesa che il bonus fosse tutto ad appannaggio delle imprese per “rilanciare lo sviluppo e l’occupazione”
Dopo la finanziaria 2000 che non aveva chiesto nulla e che aveva cominciato, seppur poco, a redistribuire,
Nella F. 2001 a – in maniera consistente c’è il riconoscimento del contributo e dei sacrifici dei lavoratori e dei pensionati al risanamento economico del paese.
Il riconoscimento viene fatto in maniera concreta.
B – le scelte di politica fiscale, di incentivi alle imprese e al sistema produttivo potranno aumentare al crescita e lo sviluppo rendendo strutturali e più consistenti i vantaggi che oggi la finanziaria ci da con benefici per l’occupazione e la crescita del reddito.
Vanno ascritte al primo capitolo tutti gli interventi in materia di:
Fisco - curva delle aliquote
-nuove detrazioni
-quota o fascia esente
- interventi in materia di pensioni soprattutto quelle al minimo.
Va segnalato perché importante la duplice positività della richiesta della CGIL di ricomprendere nei beneficiari anche i pensionati che hanno pensioni cosiddette” incapienti”
( quelli che non avrebbero avuto vantaggi perché hanno una pensione talmente bassa da risultare esente da imposta).
1 – va in porto un obiettivi di equità ( 200 – 350.000 ?)
2 – il dato politico significativo che si realizzerà una imposta negativa
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miglioramento delle pensioni minime per effetto della fiscalità generale senza aumento del costo della previdenza:
solidarietà vera
e di incentivo per chi continua a lavorare nonostante la pensione acquisita e non attivata – contraddittorio con l’occupazione ?
incentivare la domanda interna con maggiori disponibilità di spesa delle famiglie rafforza la crescita della prodotto interno oggi spinto soprattutto dal vantaggio competitivo offerto dal calo dell’Euro con l’aumento delle esportazioni fuori Europa.
Vanno ascritte al secondo capitolo tutti gli interventi ipotizzati in materia di.
Riduzione dell’IRPEG,
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Incentivi per l’incremento dell’occupazione (10 milioni di credito di imposta per ogni nuovo occupato),
agevolazioni per gli investimenti nelle aree svantaggiate,
disposizioni in materia di IRAP che agevolano soprattutto le piccole imprese.
Una osservazione a riguardo della discussione in merito a più forti agevolazioni per le imprese nel mezzogiorno in materia di IRPEG.
La CONFINDUSTRIA è più favorevole ad una operazione a rischio di cassazione della comunità europea ed è disposta a scambiarla con i crediti di imposta.
Ricordo che:
Per questi le condizioni sono, tra le altre:
-assunzioni a tempo indeterminato
-siano osservati i contratti collettivi nazionali
-siano rispettate le norme in materia di salute e sicurezza,
questo oggi va tenuto presente rispetto alla polemica IRPEG si IRPEG no
anche quando si tratta di prendere non si smentiscono mai.
Completano il quadro:
le questioni in materia di tassazione dell’energia che riguardano non tanto la benzina (si riconferma la scelte precedenti)
Ma l’energia per le imprese e il gasolio per riscaldamento.
Le questioni in materia di Tikets proiettate al loro superamento.
Una sola considerazione in materia di utilizzo dei proventi dell’UMTS telefonini della terza generazione.
C’è stato un coro rispetto al pasticcio della gara compresa la CGIL,
ricordo che l’anno scorso si parlava di possibili introiti per le licenze nell’ordine di centinaia di miliardi per licenza,
il risultato e invece di migliaia.
Coloro che in Germania e in Inghilterra hanno speso cifre più considerevoli 70 – 90 mila miliardi ora sembra siano in difficoltà per gli investimenti concreti dopo ave speso così tanto per acquistare l’aria.
In sintesi la attuale finanziaria per noi è
Un complesso di norme importati e soddisfacente da valorizzare.
Non siamo completamente soddisfatti per quanto riguarda le questioni che ci riguardano da vicino e per le quali, nell’ambito della discussione sulla finanziaria abbiamo interessato Confederazioni; forze politiche, Parlamentari Controparti.
Le Riassumo per sommi capi:
I – Una riguarda la cassa integrazione guadagni per le imprese da 50 – a 200 dipendenti, commerciali turistiche e Vigilanza con scadenza il 31- 12 di quest’anno. -
proroga al 31 12 200,1 o quanto meno, al 31 marzo, data della riforma degli ammortizzatori
vecchio problema.
II – superare una bizzarria prevista dal disegno di legge di riforma degli ammortizzatori sociali.
L’elevazione dell’indennità di disoccupazione al 40 % solo per l’indennità ordinaria di disoccupazione escludendo la disoccupazione per i requisiti ridotti.
III – una iniziativa a favore dell’emersione del lavoro domestico, intervenendo sul collegato alla finanziaria 2000 richiedendo per le famiglie la deducibilità dalla imposte dell’intero costo del lavoro domestico,
Parzialmente soddisfatti
-alleanze realizzate anche con le controparti
-assunzione delle tematiche da parte della CGIL
-siamo in attesa di vedere i risultati, bisogna vigilare
-il primo risultato sulle domestiche è insoddisfacente per la sua limitatezza. Il principio realizzato è importante riguarda la deducibilità del 19% dei contributi fino ad un massimale di 3 milioni, ma non raggiunge lo scopo per l’emersione.
Anche questo è un contratto a cui dare la nostra attenzione e impegno, un contratto in cui il confronto negoziale è già avviato
Cosa che quasi mai si verifica.
Mi riferisco all’impegno delle strutture territoriali.
Per quanto attiene al 2° punto all’ordine del giorno “ Contratti aperti”
Per eccellenza: non perché sono contratti eccellenti
il contratto delle imprese di pulizia
il contratto della vigilanza privata
il contratto degli studi professionali
comincio dall’ultimo
il confronto con le tre controparti prosegue per un contratto unico dopo un primo successo ottenuto.
Lettera di Salvi che dice ad Amato di considerare al tavolo della concertazione le Organizzazioni Sindacali degli studi.
Impegno CGIL va dato atto
Se si realizza si da impulso alla riforma degli Ordini
Distinzione tra Ordini e Associazioni Sindacali
Rende più facile la strada per la regolamentazione retribuita del praticantato – mezza rivoluzione.
Per quanto riguarda la vigilanza privata il negoziato dopo molti mesi sembrava avviato ad una stretta.
Lasciando sullo sfondo le questioni di riforma che abbiamo già trattato nel comitato direttivo precedente e che rimangono sempre in piedi
Il calendario degli incontri è fitto
3 novembre su orario e classificazione
6-7 novembre bilateralità, previdenza integrativa e appalti
13 – 14 novembre fase finale,
il cuore delle questione sta nell’orario e le flessibilità e quindi il ruolo negoziale del sindacato
già ne abbiamo parlato in precedenti comitati direttivi
le soluzioni per noi potabili sono quelle che hanno al centro sistemi che consentano una contrattualizzazione delle flessibilità di orario determinate dalle tipologie di servizio che, in quanto tali, non possono esedre soddisfate con gli attuali regimi di orario.
Ciò ci consentirebbe di mettere nel ccnl, per la prima volta, una regolamentazione dello straordinario
Le condizioni per noi sono :
- l’esclusione di operazioni troppo furbe tipo la contrattualizzazione come prolungamento di servizi di ogni ora di lavoro che sia fuori dai regimi di orario contrattualmente previsti.
- La non riduzione, per questa via, del trattamento economico oggi in atto, considerando i recuperi in riposi compensativi del completamento del servizio pari ad ore normali di lavoro quando questi non prevedano la libertà vera di scelta di usufruire del permesso o il pagamentoi
- Vedere nel secondo livello di contrattazione un luogo importante per contrattare:
* nuovi regimi di orario
* per eventuali definizioni di orario minimo giornaliero
* per nuovi e diversi sistemi di completamento di servizi
Alla metà di novembre potremo valutare se ci sarà il contratto o no e quindi le decisioni da assumere,.
Per quanto riguarda il contratto delle imprese di pulizia.
Siamo ad un punto critico e delicatro
Dopo gli attivi Filcams e Uiltucs con il mandato dato a fare il contratto
Dopo la ripresa del confronto con le controparti
Dopo il tentativo di recuperare ad un gioco unitario la Fisascat
Ulteriori appuntamenti
Il 13 a livello unitario
Il 14 con le controparti
La difficoltà consiste nel tentativo necessario di tenere in gioco unitario la Fisascat senza snaturare quelli che sono stati gli approdi negoziali realizzati nei confronti precedenti.
Cosa su di cui, anche no,i siamo fermamente contrari.
Nella riunione del 13 dovremo trovare in diverso equilibrio, ma sempre però un equilibrio, di quanto si è ipotizzato in merito alla norma del trattamento del 25 % sulla sesta giornata.
Equilibrio in merito al punto, che faccia stare al tavolo la Fsascat e che non metta in discussione l’equilibrio realizzato sugli altri punti del contratto.
È un tentativo doveroso e necessario.
Se non saremo in grado di realizzarlo, di concerto con la CGIL, con la Confederazione, credo che dovremo far valere quello che è stato il pronunciamento a larghissima maggioranza degli iscritti alla Filcams e alla Uiltucs.
Le forme e i modi le decideremo di concerto con la Confederazione.
Io però non dispero per una soluzione unitaria.
In merito a questo bistrattato settore do conto di un grande risultato anche delle nostra battaglie per la riforma e risanamento del settore:
Approvazione definitiva della legge sulla “ valutazione dei costi del lavoro e della sicurezza nelle gare di appalto”:
Per la valutazione delle offerte anomale nelle gare di appalto bisognerà ora tener conto del costo del lavoro determinato dal contatto nazionale e dalle norme in materia di previdenza ed assistenza nonché dai costi derivanti dalla sicurezza.
Andranno definite tabelle presso il ministero del lavoro entro sei mesi, facciamo però il contratto.
Vale per gli appalti pubblici. ma rappresenta un quadro di riferimento nuovo che influirà anche nel privato
Gli aspetti culturali di un contesto non sono acqua.
Stiamo seguendo da vicino tutta la problematica aperta negli Ata, voglio affermare solo una cosa:
Gestiremo di concerto con la Confederazione e la Scuola i problemi occupazionali, per noi gravi, che si stanno aprendo negli appalti di pulizia nelle scuole, ma non saremo disponibili a fare il vaso di coccio.
Per quanto riguarda il 2° biennio del contratto del terziario
Orientamento nostro e delle controparti
Sui tempi
Sui contenuti (salario sostanzialmente)
Oggettività del part – time
Sul salario
Mantenere vecchia impostazione sul stipendio di riferimento
Recupero 1,5
Programmato 3
Non imbarcarci a eccessive forzature su base di calcolo: poco risultato per grande sforzo.
Non imbarcarci in battaglie di principio per 10.000 lire, in pi o meno, di richiesta
Il giusto più un ricarico necessario
La nostra gente apprezza il risultato vicino alla richiesta nei tempi stabiliti.
Abbiamo proposto a CISL e UIL la formalizzazione della richiesta in una riunione unitaria delle strutture e la formalizzazione di una delegazione trattante simile a quella che abbiamo utilizzato per il rinnovo del ccnl
Sulla stesura obiettivi problemi se si desse sfogo all’intelligenza non ci sarebbero. Si prosegue nei prossimi giorni.
Il problema politico ancora presente è il problema non risolto delle rsu in Esselunga .
La situazione si è ulteriormente compromessa
La CONFCOMMERCIO non ha l’autorità politica per risolverla
La Faid non esiste e se esistesse se ne guarderebbe bene da intervenire
In questa fase ci troviamo di fronte ad una oggettiva convergenza di opinioni, non ancora formalizzati in merito alla vicenda tra CISL UIL e CONFCOMMERCIO.
CISL e UIL sarebbero intenzionati, uso il condizionale perché ai fini delle iniziative eventuali è molto importante, a dare disdetta dell’accordo confederale sulle rsu.
La CONFCOMMERCIO sosterebbe che un atto politico forte come la disdetta le darebbe più forza per rinegoziare meglio l’intesa stessa superando il problema sorto con l’Esselunga.
Abbiamo già fatto saper che la nostra posizione sarebbe fortemente contraria ad atto di questo tipo.
Atto politico autolesionista per un incerto, anzi, poco probabile, nuovo accordo che, vieppiù, dovrebbe risolvere il problema Esselunga.
Non ci sono atti politici formali compiuti per ora
In ogni caso credo che abbiamo le ragioni necessarie per difendere l’accordo e proporre iniziative di movimento a sostegno delle rsu
Analisi critica di come siamo messi :
rsu elette CGIL CISL UIL.
rsa rsu nel centro nord e nel sud.
Non c’è, a mio parere, un grande clima per la loro difesa. Va costruito.
La stessa legge in parlamento sulla rappresentanza tutti la danno per non risolta prima della fine della legislatura
la situazione Esselunga non è dipeso da noi nonostante siamo stati al gioco perché era un problema politico, ma ad essere sinceri, il vero cuore di quella battaglia, al di là delle dichiarazioni formali, era più che la conferma delle rsu, la possibilità di fare rsa in alternativa.
La difesa politica delle rsu ci rafforza nel dar corso ad un orientamento che abbiamo assunto, come segreteria, e che intendiamo perseguire: la costituzione dei coordinamenti nelle vertenze di gruppo nazionali.
Situazione difficile quella attuale:
Richieste di partecipazione strutturata alle decisioni nelle vertenze si accompagnano con altrettante deresponsabilizzazioni e sostanziali deleghe al nazionale,
le stesse riunioni nazionali dei grandi gruppi fatte invitando tutti quelli che voglio partecipare e adottando il buon senso e il senso di responsabilità nella direzione politica, ha ormai mostrato al corda e non funziona più.
La costituzione dei coordinamenti rappresentativi delle realtà territoriali , produttive ed organizzative, e, quindi come espressione delle rsu, in termini strutturati si impone.
E si impone per l’assunzione di responsabilità nelle decisioni che coinvolga nella giusta misura territori e struttura nazionale.
Non si tratta di ridisegnare responsabilità istituzionali nella conduzione delle vertenze ma di fornire a tutti di uno strumento definito, certo, in cui le decisioni vengono validate.
Deciso unitariamente?
Solo Filcams?
In questo quadro, per una collegialità maggiore nelle gestione delle problematiche che interessano la categoria siamo propensi di utilizzare più frequentemente momenti di incontro con i segretari generali regionali e delle città metropolitane.
Senza che ciò voglia in alcun caso surrogare ruoli e prerogative del comitato direttivo nazionale
Un prossimo appuntamento che però non riusciamo oggi calendarizzare riguarderà il 2° biennio del terziario e problematiche annesse, ed, eventualmente, gli sviluppi in tema di rsu.
Per finire diamo conto al Comitato Direttivo che continua il lavoro per la messa a punto di pezzi importanti dell’iniziativa della categoria.
Lo abbiamo fatto per quanto riguarda la contrattazione di secondo livello, lo faremo in merito alla politica internazionale –
-la documentazione in cartella sono primi momenti di informazione utili alla discussione che faremo in proposito,
abbiamo cominciato, a livello seminariale una riflessione sulla bilateralità con particolare riferimento agli E.B.
c’era bisogno di fare un punto sullo stato dell’arte e per fornire indicazioni per la gestione, come c’è bisogno di ripensare a questi strumenti
-in rapporto alla contrattazione
-alla loro diffusione e articolazione territoriale, settoriale
-in rapporto alle organizzazioni che ne hanno dato vita, ooss e controparti, e agli associati
-in rapporto alle materie demandate
di particolare delicatezza risultano
-le tematiche della formazione
-dell’incontro domanda e offerta di lavoro
sono due campi oggi all’ordine del giorno più che mai.
molti interessi in campo politici economici e di potere.
Orientamenti precisi delle altre organizzazioni
- gestione diretta o per interposta organizzazione o società
ferme posizioni nostre
- analisi dei fabbisogni
- - progettazione
-controllo
e ciò in tema di formazione
escludendo la gestione diretta o con società costituite ad hoc dalle organizzazioni sindacali
su questa posizione c’è il bisogno di un raccordo con la Confederazione perché non possono rimanere a lungo posizioni nettamente divaricati tra le organizzazioni su questo tema.
Non possiamo non avere una proposta più compiuta
il problema politico diventerà pesante in un prossimo futuro
Cosi pure in merito alle questioni del collocamento.
Interessi delle altre organizzazioni e delle controparti
Posizione nostra
anche in coerenza con la nostra visione di sindacato dei lavoratori e non solo dei soci che vogliamo fortemente mantenere.
Informo, perché doveroso e perché è un risaltato anche del nostro lavoro che è stata approvata definitivamente la legge di riforma del settore termale.
La legge dovrebbe far uscire il settore dalla crisi degli ultimi anni aprendo un nuovo rapporto con il Servizio Sanitario Nazionale.
Era una legge a lungo attesa dagli operatori del settore e dai lavoratori.
Si tratta di un settore consistente composto da 300 stabilimenti italiani con 15.000 lavoratori diretti e circa 40.000 impiegati nell’indotto per un fatturato complessivo stimato in 6.000 miliardi all’anno
Da ultimo il Congresso
Cd confederale a metà novembre sui possibili documenti congressuali di maggioranza e di minoranza
Sfumata la possibilità di andarci su un unico documento – inevitabile –
In ogni caso é nostra intenzione farne diventare un momento alto di discussione nella categoria
Per l’esperienza maturata nella contrattazione
Per i temi che avranno una centralità per noi importante quale quelli dei diritti diversamente declinati
Umani
Di cittadinanza
Del lavoro
Con le loro declinazioni in diritti collettivi ed individuali e la ricerca su questo campo fatta da noi nella nostra esperienza di contrattazione
Esperienza che ha volutamente coniugato flessibilità come occasione per nuovi diritti dove quelli individuali assumono un peso sempre maggiore.
Temi questi assieme ad altri alti di dibattito e di elaborazione su cui ci sentiamo impegnati.
È certo ormai che il congresso va a dopo le elezioni, è, questa, una opinione diffusa ed è anche la mia.
La concomitanza del periodo congressuale con quello della campagna elettorale, che checché se ne dica, è già iniziata sconsiglia la sovrapposizione.
Secondo me è importante che le bozze dei documenti congressuali si facciano.
Si ha così il tempo di riflettere meglio sul sindacato su noi stessi, noi inteso come categoria, s’intende.
Di mettere a punto orientamenti, approfondimenti per realizzare così in congresso che davvero rappresenti un riferimento politico strategico per i prossimi anni.