Relazione D.Banchieri Segretaria Organizzativa Filcams Cgil, 9/02/2016
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RELAZIONE AL BILANCIO PREVENTIVO 2016 di Daria Banchieri Segretaria Organizzativa
Cari compagni e care compagne, se dovessi sintetizzare il contesto in cui si colloca il bilancio preventivo 2016 attraverso un paio di parole chiave vi direi: assemblee e mobilitazione.
La Carta dei Diritti ci sta già vedendo impegnati in attivi territoriali e in assemblee a tappeto in tutti i luoghi di lavoro, così come, guardando più in casa Filcams, la contrattazione nazionale ci vede sul piede di guerra su quasi tutti i fronti. E dove riusciamo a chiudere accordi aziendali, tanto sofferti quanto fondamentali per la tutela dei lavoratori, la consultazione ci porta ancora una volta a parlare e ad ascoltare coloro che rappresentiamo. L’aver avviato il percorso di una mobilitazione che coinvolge ad oggi una decina di contratti nazionali della nostra categoria, è senz’altro una iniziativa di grande valore politico, ma anche una operazione che necessita di molto impegno, oltre che di forte motivazione. Tutte caratteristiche che non mancano certo in Filcams!
Il 2016 quindi si prospetta, o meglio si è già avviato, come un intenso anno di attività a stretto contatto con le persone, persone la cui condizione di disagio non sembra vedere reali e oggettivi segni di miglioramento. Al di là di alcuni slogan demagogici, i numeri dell’economia del nostro Paese parlano chiaro e ci mostrano un mercato del lavoro ancora in forte stallo, una struttura produttiva ancora lontano da quei processi di innovazione tanto necessari al rilancio di tutta l’economia, e salari insufficienti a rispondere all’esigenza di crescita dei consumi interni.
Il bilancio preventivo della Filcams Nazionale quindi, coerentemente con quanto già dichiarato anche lo scorso anno, tiene conto dell’impegno straordinario delle strutture territoriali nella consultazione per la Carta dei Diritti, ma anche nei tanti tavoli di trattativa che ci vedono coinvolti e che, se non si sbloccheranno, ci porteranno ancora una volta a prendere possesso delle piazze e spazio nei media.
Territorio al centro, quindi, così come sancito anche dalla Conferenza d’Organizzazione conclusasi qualche mese fa.
Ecco perché nel Bilancio preventivo che vi abbiamo consegnato vedete una crescita, ormai progressiva negli anni, dei contributi verso le strutture territoriali, che passano da 2.300.000 a 2.590.000. La redistribuzione verso il territorio è l’asse portante delle politiche economiche della categoria, significa rafforzare le fondamenta e le strutture portanti di casa Filcams. Anche per il 2016, come già per lo scorso anno, l’impegno verso le strutture sarà su più fronti: progetti finalizzati (come quelli dedicati al reinsediamento o alle sperimentazioni sulla contrattazione inclusiva), contributi per risanamento bilanci (sempre più residuali), contributi per sportelli previdenza/assistenza, ma anche rimborsi dei costi sostenuti dalle strutture territoriali per la partecipazione alle iniziative nazionali, siano esse trattative o mobilitazioni, per le quali è sempre più necessario il coinvolgimento di tutti.
Parallelamente all’aumento dei contributi alle strutture, la categoria prosegue nello sforzo costante di riduzione di tutti i costi, come dimostra l’obiettivo prefissato di un ulteriore abbassamento delle spese generali e di quelle relative al personale. La politica di ridiscussione di tutte le tariffe, di tutte le convenzioni in capo alla Filcams Nazionale, nonché dei contratti di affitto delle foresterie, ma anche una maggiore attenzione e sensibilità sul tema dimostrato da tutta la struttura nazionale, ci fa puntare ad un ulteriore risultato in termini di contenimento delle spese.
Passando ad analizzare il bilancio preventivo dal punto di vista delle entrate, come potete osservare, la previsione fatta mantiene quasi inalterato il dato rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda le entrate da canalizzazione, occorre condividere alcune riflessioni sul tesseramento più in generale.
Premesso che ad oggi il dato di chiusura del tesseramento 2015 non è ancora disponibile, la proiezione fatta, sostenuta dai risultati di alcune regioni rappresentative, fa ipotizzare che la Filcams possa chiudere il 2015 con un tesseramento leggermente in attivo rispetto all’anno precedente.
In particolare, il grande lavoro fatto a tutti i livelli a fine dell’anno scorso sulle mobilitazioni del settore del commercio, che si è aggiunto “all’ordinaria” – si fa per dire – attività legata alla tutela individuale e alla gestione delle crisi che ancora permangono nella gran parte dei nostri ambiti lavorativi, sembra aver portato importanti risultati in termini di proselitismo.
Ecco perché, di fronte ad un 2016 fortemente orientato alle mobilitazioni di categoria e confederali, la Filcams Nazionale si pone come obiettivo una crescita degli iscritti.
Nella consapevolezza però, che alcuni fattori esterni influiscono negativamente sul ritorno economico del tesseramento della nostra categoria, si ipotizza una canalizzazione non in crescita ma pari a quanto previsto nel 2015.
Infatti, così come già accaduto nell’anno appena terminato, la riforma degli ammortizzatori sociali ha avuto e avrà ancora inevitabili conseguenze negative sulla canalizzazione di una categoria il cui tesseramento da sempre è fatto per quasi un 30% dal sistema servizi Cgil. Basti pensare al mancato diritto alla naspi per gli stagionali del settore del turismo oppure alla riduzione della cassa integrazione in deroga.
A tutto questo si è aggiunta una ulteriore penalizzazione data dalla rivisitazione della convenzione tra le Confederazioni e l’Inps, che ha visto la decisione unitaria di portare tutte le trattenute sugli ammortizzatori intorno all’1% così come per le altre deleghe, mentre prima si spaziava da trattenute dello 0,5% fino al 3%, a seconda del tipo di sostegno al reddito a cui accedeva l’iscritto.
Altro fattore che sempre più grava sulle entrate da tesseramento, è la costante riduzione dell’orario di lavoro che colpisce particolarmente le lavoratrici e i lavoratori degli appalti, settore sempre più impegnativo per la nostra categoria e soggetto ad impoverimento non solo salariale.
La Filcams Nazionale punta quindi ad essere sempre più rappresentativa in tutto il mondo frammentato, povero e precario ma anche innovativo e di prospettiva che da sempre è la nostra sfida all’interno della Confederazione.
In conclusione, questo bilancio preventivo si basa su due linee guida ormai strutturate nella nostra categoria: contenimento dei costi e aumento dell’investimento in attività politica a livello territoriale, nazionale e internazionale. Non meno importante come sempre sarà l’impegno della Filcams Nazionale nella formazione (Mandato in maternità) a partire da quella messa a disposizione per i delegati fino a quella dei funzionari più esperti, che si focalizzerà nel 2016 su alcuni temi strategici quali: la contrattazione, la rappresentanza e la legalità, affiancati ad altri contenuti rilevanti come ad esempio il mobbing.
Per affrontare le difficili sfide del 2016 abbiamo bisogno come non mai di fondamenta solide, ma anche di grandi finestre aperte da cui poter vedere un orizzonte più luminoso!