Susanna Camusso ad Assisi interviene al 15° Congresso della Filcams Cgil Nazionale
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Dopo 3 giorni di lavoro, dibattito, interventi e approfondimenti, è intervenuta al 15° Congresso nazionale della Filcams Cgil Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil.
“Credo che in questi anni abbiamo fatto con la Filcams un lavoro straordinario di cambiamento” ha esordito la segretaria generale. “Non abbiamo concluso – ha detto poi – ma abbiamo fatto un lavoro importante per capire cosa fare per cercare di invertire la tendenza sulle politiche del lavoro”.
Camusso nel suo intervento tocca diversi temi dal destino dell’Europa alla manovra economica, dalla battaglia all’illegalità alle politiche dell’accoglienza: “Il decreto sicurezza ci dice che non serve l’accoglienza ma carceri a cielo aperto nel nostro paese e non ha idea di cosa siano i flussi migratori nel mondo. Spesso assistiamo alla polemica preordinata contro le ONG, perché hanno difeso i migranti, e con loro migliaia di lavoratrici e lavoratori che spendono il loro tempo nell’ accoglienza”.
Su questo tema, la Cgil ha le idee chiare: “Una politica di accoglienza è sicuramente più conveniente – dice Camusso – e se qualcuno facesse un conto dei costi rispetto alla politica dei rimpatri, la prima sarebbe sicuramente migliore per il nostro paese”.
Camusso ha speso qualche riflessione sull’attività svolta dal sindacato negli ultimi anni. “Abbiamo fatto operazione di grande partecipazione, nulla è stato scontato e banale. Nella stagione più buia della crisi abbiamo difeso i contratti nazionali e il lavoro, perché il primo elemento di difesa dei lavoratori è il contratto. Abbiamo bisogno di pensare che la nostra organizzazione deve continuare ad essere di sinistra, ascoltare e seguire le necessità di cambiamento del paese. Abbiamo fatto esattamente l’opposto di quello che ha fatto la sinistra politica, ci abbiamo messo la faccia.”
Sull’organizzazione del lavoro. “Come ho sentito in un intervento di questi giorni, l’unico lavoro non serio è quello non retribuito, anche il lavoro più umile e più piccolo è parte di una catena. Fondamentale quindi programmare cosa sarà la contrattazione e l’organizzazione del lavoro anche tenendo conto dell’influenza dell’algoritmo che non è una fantasia del futuro, tra breve i capi del personale diventeranno dei foglietti che determinano le condizioni di lavoro”.
Sulle battaglie storiche, in riferimento alla campagna La Festa Non si Vende, iniziata nel 2012 con il decreto Monti sulle liberalizzazioni nel commercio, Camusso dice che “rivendichiamo che non è stato il ministro Di Maio ad aver fatto emergere il problema, convinti che la regolamentazione di orari e aperture serve per provare a ricostruire le comunità, perché abbiamo bisogno di un modello che permetta alle persone di partecipare alla vita sociale non all’interno di un centro commerciale”.
Su questi temi, che non riguardano solo la condizione dei lavoratori ma la qualità di vita di tutti i cittadini la natura confederale della Cgil deve essere la sintesi della nostra azione, caratterizzata da valori e principi comuni; in questi anni abbiamo fatto un percorso importante: abbiamo ricostruito l’unità della Cgil. Noi non abbiamo bisogno di appellarci al Popolo, come fanno in tanti, perché le linee programmatiche della nostra organizzazione le hanno definite col voto i nostri delegati, la nostra regola è che la linea programmatica viene delineata dalle assemblee di base.
La Filcams Cgil ringrazia Susanna Camusso per lo spazio dedicato in questi anni ai temi legati alla Filcams, come per esempio sugli appalti, e per essere stata al fianco delle tante battaglie di categoria, manifestando a Milano con i lavoratori del Commercio, esprimendo la propria solidarietà ai dipendenti Ikea, e scendendo in piazza per lo sciopero plurisettoriale Fuori Servizio.