Trasformazioni e sostenibilità. A Taranto, per la quarta tappa di Destinazione sud.
Proposte della Filcams per il nuovo turismo
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In Puglia le attività turistiche generano una quota superiore al 13% del PIL regionale. L’intera filiera turistica presenta circa 50 mila imprese (di cui circa 8 mila esercizi ricettivi e la restante quota rappresentata da ristoranti, agriturismi, tour operator, ecc.) che impiegano circa 135 mila addetti nell’intero indotto, pari a oltre il 15% della forza lavoro regionale.
Il turismo in Puglia, come in tutto il paese, è una risorsa troppo importante che deve essere valorizzata: “Dobbiamo trovare un’alternativa ad uno scenario caratterizzato dal turismo di massa, sovra sfruttamento delle risorse territoriali ed inquinamento, condizioni di lavoro indegne per i lavoratori e le lavoratrici del settore da sempre umiliati dalla piaga del lavoro stagionale grigio e nero” ha affermato Barbara Neglia Segretaria regionale Filcams Puglia all’apertura dei lavori della tappa di Destinazione Sud a Gioiosa Marina, in provincia di Taranto, davanti ad una nutrita partecipazione di Istituzioni, associazioni datoriali e Cgil.
Barbara Neglia ha affrontato in modo ampio ed articolato il tema dei nuovi trend del turismo in Puglia ricordando come la consapevolezza, la sostenibilità, la convivenza di turismo di massa e di prossimità, possano portare a ricadute notevoli in termini economici e di creazione di nuovo lavoro buono, ben retribuito, con diritti e tutele garantiti.
“I lavoratori, in Puglia, hanno qualifiche e professionalità di spessore nell'accoglienza dei turisti e nella valorizzazione delle esperienze di chi viene a visitare i nostri territori, a cui spesso però non corrispondono adeguati riconoscimenti, economici e non, tanto da spingere molti di essi a cercare migliori condizioni altrove.” Interviene così Pino Gesmundo Segretario generale della Cgil Puglia. “Occorre quindi contrastare questi schemi, offrire un'occupazione e una formazione di qualità e costruire sui territori servizi e infrastrutture per il benessere dei cittadini locali e, di riflesso, dei turisti, diversificando e destagionalizzando il settore.”
La Puglia ha continuato a crescere anche durante il periodo della pandemia secondo l’Assessore al Turismo e Sviluppo della Regione, Gianfranco Lopane: “Il 2022 sarà ricordato con l’anno della ripartenza, abbiamo già dei segnali positivi anche per le presenze nei ponti e i flussi negli aeroporti.”
Per questo la Regione ha avviato Puglia365 un percorso partecipato per arrivare ad un Piano strategico per turismo e cultura per riscrivere la strategia dei prossimi 10 anni. Sempre critico il tema della mancanza di lavoratori: “Strumenti di politiche di lavoro saranno sempre più importanti e abbiamo la necessità di confrontarci con imprenditori e sindacati per trovare un percorso che punti a individuare soluzioni concrete, già da adesso durante la stagione estiva.”
Tanti gli interventi all’iniziativa, tra cui, Mario lavoratore siciliano, che richiama l’attenzione sulle condizioni di chi lavora nel turismo: “La precarietà in cui vivono gli addetti del settore è il vero dramma del movimento. I voucher che sembrerebbero ritornare di moda, oltre ad essere una disgrazia per la filiera, non garantirebbero come successo in passato i diritti ai lavoratori, soffocati sotto la morsa dell’illegalità. I lavoratori del settore devono essere formati, devono acquisire delle competenze specifiche, questo è possibile solo con un lavoro stabile; non possiamo accettare proposte per due, tre mesi nei periodi estivi, proposte irregolari per ore lavorate, salari e condizioni di vita. Non possiamo accettare la parte datoriale che accusa e trova nel reddito di cittadinanza il problema di mancate risposte. Come possiamo mai creare delle nuove figure professionali se non consegniamo loro, oltre alla formazione, l’esperienza che nasce dalla continuità lavorativa?”
Poi è la volta di Perla, licenziata nel settore turistico, è riuscita con caparbietà a ritrovare un’occupazione nel commercio firmando il suo primo contratto a 40 anni: “Ho lavorato con tutte le tipologie di contratto possibili: co.co.co, co.co.pro., contratti a tempo determinato, a chiamata e in somministrazione.” Poi attraverso il Decreto Valore Cultura, la Legge Bray (Legge n. 91, G.U. 08/10/2013), è stato definito un percorso per ricollocare in Ales spa i lavoratori in esubero degli enti lirici.
“È un esempio” dice Perla, “di come la sinergia tra istituzioni, imprese e sindacati possa creare occupazione di qualità.”
“Dopo troppi anni di lavoro irregolare e precario, i lavoratori del turismo, non sono più disposti a lavorare a qualsiasi condizione: una battaglia di civiltà e di dignità che deve rappresentare una priorità per politica, istituzioni e parti sociali del settore”, ha affermato Fabrizio Russo, segretario nazionale della Filcams, intervenuto alla quarta tappa dell’iniziativa “ll Nostro Turismo – Destinazione Sud” in Puglia.
Per il segretario, “tra il 2020 e il 2021 si sono persi nella filiera del turismo, della ristorazione e della cultura centinaia di migliaia di posti di lavoro: i più colpiti sono stati i lavoratori già in condizione di precarietà prima dell’emergenza sanitaria – stagionali, in appalto, a termine, a chiamata, somministrati – e in modo ancora più drammatico donne, giovani e migranti; è necessario prestare la massima attenzione alla situazione di chi ancora sta subendo le conseguenze della crisi al di là delle inutili polemiche in tema di ammortizzatori sociali e sussidi”.