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OdG Comitato Direttivo FILCAMS CGIL 17-18 settembre 2008
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C.D. FILCAMS CGIL NAZIONALE 17 e 18 settembre 2008
ORDINE DEL GIORNO
- contraddice lo spirito unitario che aveva portato alla definizione della piattaforma rivendicativa e all’individuazione di un preciso regolamento e di procedure per la consultazione sull’ipotesi e sulla gestione della vertenza;
- l’intesa raggiunta contiene risultati in netto contrasto con le richieste avanzate in piattaforma sulla quale i lavoratori e le lavoratrici avevano dato un mandato preciso;
- si esautora la contrattazione di secondo livello dal controllo dell’organizzazione del lavoro con l’introduzione dell’obbligo del lavoro domenicale nel CCNL e si riducono i diritti per gli apprendisti.
Il Comitato Direttivo decide altresì la convocazione dell’assemblea nazionale dei quadri e delegati che si terrà a Roma il 9 di ottobre 2008 che avrà il compito di definire ulteriori iniziative, finalizzate:
- alla riapertura del negoziato anche alla luce delle centinaia di ordini del giorno, raccolta di firme contro l’accordo separato giunte alla Segreteria nazionale della Filcams da tutto il paese;
- riaffermare con forza l’applicazione del regolamento unitario affinchè si realizzi una consultazione unitaria certificata dei lavoratori e delle lavoratrici.
A tale scopo saranno convocati i coordinamenti Filcams delle aziende della grande distribuzione.
Il Direttivo nazionale decide di proporre all’Assemblea dei quadri e delegati una grande manifestazione nazionale dei lavoratori e lavoratrici del terziario da effettuarsi nella prima metà di novembre per la cui realizzazione il Direttivo decide di proporre all’assemblea del 9 ottobre la proclamazione di uno sciopero nazionale per l’intera giornata.
Il Direttivo chiede alla Confederazione e alle associazioni dei Consumatori un sostegno concreto alle iniziative indette dalla Filcams.
La Filcams CGIL ritiene occorra dare il massimo impegno nella riuscita della mobilitazione del 27 settembre contro la politica economica e sociale del governo, indetta dalla CGIL ed invita le proprie strutture territoriale a garantire il massimo di partecipazione, anche con l’utilizzo di ore di sciopero.
In tutte le piazze italiane, oltre la richiesta di cambiare le scelte del Governo in materia di: fisco, scuola, sanità e sistema del welfare, infrastrutture e mezzogiorno, diritti e il mercato del lavoro, dovrà essere presente anche la nostra protesta contro Confcommercio e Confesercenti che, con un accordo separato, tentano di marginalizzare il più grande sindacato della categoria.
Il direttivo nazionale ritiene quindi indispensabile chiamare tutti i lavoratori e le lavoratrici ad una mobilitazione generale a sostegno delle richieste contenute nella piattaforma unitaria del CCNL terziario e, per far recedere Confcommercio e Confesercenti dall’ applicazione dell’accordo a firma separata, sollecita le strutture a indire scioperi a livello territoriale e/o regionale.
Il Direttivo Nazionale della Filcams CGIL, valutato il documento consegnato il 12 settembre da Confindustria alle segreterie confederali nazionali in merito alla riforma del modello contrattuale, ritiene tale testo una proposta arretrata, dannosa e globalmente alternative alle richieste sindacali.
Il documento vincola solo la controparte dell’industria privata, e non risolve la necessità di un modello contrattuale a carattere universale, indispensabile per difendere il ruolo e la potestà del contratto nazionale.
In questo quadro grave è l’assenza del Governo al tavolo, il cui ruolo è essenziale per poter affrontare complessivamente i temi posti dalle piattaforme unitarie, sia sul modello contrattuale che in materia di politiche fiscali (restituzione fiscal drag, aumento delle detrazioni, verifica sulla fiscalità generale, ecc.). La separazione delle politiche fiscali da quelle contrattuali impedisce di affondare una politica dei redditi capace non solo difendere il potere d’acquisto ma anche di redistribuire parte della ricchezza prodotta nel paese.
Sul contenuto della proposta avanzata da Confindustria, si valuta negativamente che al CCNL sia assegnato esclusivamente il compito di recuperare parzialmente il potere d’acquisto delle retribuzioni erose dall’inflazione.
Inoltre delegando al secondo livello solo la funzione di erogare elementi economici variabili, lo si svuota di fatto negando ogni possibilità di intervento sull’organizzazione del lavoro e la prestazione lavorativa.
Viene poi snaturato il ruolo negoziale della bilateralità, che assume, sulla falsariga della recente legislazione, una funzione cui la Cgil non ha mai dato il proprio assenso e che come Filcams abbiamo costantemente contrastato nei nostri settori.
Vengono inoltre introdotte regole atte a colpire solo la parte sindacale lasciando mano libera alle aziende. Di fatto anche per questa strada si vuole esautorare il ruolo negoziale delle strutture nazionali, territoriali e delle RSU.
Dal tavolo di Confindustria sono scomparsi temi che erano essenziali nella piattaforma sindacale quali: la certezza del recupero inflattivo, delle scadenze contrattuali e la regolamentazione della rappresentanza sindacale.La definizione di regole sulla rappresentanza, è una premessa essenziale a qualsiasi accordo sul modello contrattuale, poiché non può accadere che siano le associazioni datoriali a scegliere le proprie controparti sindacali e non i lavoratori a decidere la propria rappresentanza, come accaduto nella nostra categoria e come potrebbe avvenire in Alitalia.
Il direttivo nazionale concorda quindi con la decisione della segreteria Cgil di spedire al mittente tale documento, chiedendo che lo stesso venga tolto dal tavolo negoziale, ripartendo quindi dalle richieste avanzate unitariamente dalle organizzazioni sindacali.
Il direttivo nazionale della Filcams ritiene infine grave l’attacco che ormai in forma premeditava e sistematica, viene attuato nei confronti della Cgil e del suo Segretario Generale Guglielmo Epifani.
Infatti, nell’esprimere tutta la nostra solidarietà al Segretario Generale della CGIL, non possiamo non sottolineare come, questa aggressione politica, si inserisce in un clima di crescente autoritarismo e insofferenza antidemocratica nei confronti di ogni reale rappresentanza sociale che non vuole essere subalterna al volere governativo.