Appalto pubblico dei servizi di pulizia Agenzia delle Entrate: confermato lo sciopero nazionale del 18 marzo
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Negli uffici dell’Agenzia delle Entrate di molte regioni italiane si continuano a tagliare gli orari degli addetti alle pulizie, come diretta conseguenza di un recente cambio appalto. Neppure di fronte alla proclamazione dello sciopero degli addetti, programmato per il 18 marzo, le aziende Formula Servizi e Savet (titolari dell’appalto) hanno fatto marcia indietro e hanno proseguito nella loro politica di taglio dei costi di gestione, tutto scaricato sulle spalle di centinaia di lavoratrici e lavoratori che si sono visti decurtare ore e stipendio anche del 35 per cento.
A farne le spese sono gli addetti incaricati delle pulizie degli uffici di Piemonte e Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e Umbria che corrispondono ai lotti 1-4-5 dell’appalto pubblico, nonostante le esigenze di servizio non siano diminuite.
“È una vergogna – hanno denunciato Filcams Cgil e Fisascat Cisl proclamando lo sciopero – constatare questa riduzione di orario per lavoratrici e lavoratori che hanno già oggi contratti part time che in alcuni casi non superano le 15 ore settimanali”.
E a distanza di oltre un mese dalla proclamazione di sciopero nulla è cambiato, anzi. Fin dal primo giorno in cui le due Società vincitrici dell’appalto hanno iniziato a svolgere le attività di pulizie è stato chiesto a tutte le lavoratrici e i lavoratori di continuare ad effettuare lo stesso lavoro senza nessuna variazione ma riducendo solo le ore lavorative e di conseguenza la retribuzione creando in tal modo solo gravi problemi economici alle famiglie.
“Assurdo e intollerabile – dichiarano i sindacati di categoria – è anche il silenzio dietro cui si è trincerata la Committenza Pubblica (Agenzia delle Entrate), inaccettabile e ingiustificato perché ancora una volta con questo silenzioso disinteresse permette alle imprese di massimizzare i propri profitti. In questo frangente, inoltre, viene disatteso anche lo spirito cooperativo delle imprese appaltanti, che sempre in nome del puro guadagno ignorano diritti e tutele dei propri soci lavoratori”.
C’è un grande fermento tra le lavoratrici e i lavoratori, che si stanno preparando per i presidi davanti alle diverse sedi dell’Agenzia delle entrate interessate. Le previsioni propendono per una adesione allo sciopero vicina al 90%, per provare a riportare l’ago della bilancia su una giusta direzione, “per difendere diritti e reddito” affermano i sindacati nel comunicare la conferma dello sciopero.