Decathlon Italia, prosegue la mobilitazione contro l’indisponibilità aziendale a definire un Contratto integrativo
Proclamato un nuovo pacchetto di 32 ore di sciopero, stop a straordinari e flessibilità
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Continua la mobilitazione dei circa 6mila dipendenti di Decathlon Italia. Le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato un nuovo pacchetto di 32 ore di sciopero, 24 ore da gestire a livello territoriale e 8 ore indette a livello nazionale, con la sospensione delle ore di lavoro straordinario e di tutte le forme di flessibilità finora garantite. Con una nota trasmessa alla direzione societaria i sindacati confermano così il proseguimento dello stato di agitazione aperto il 27 ottobre 2023. Diverse le iniziative di mobilitazione avviate in tutta Italia, culminate l’8 giugno scorso con una giornata di sciopero nazionale.
Alla base della protesta, decisa al termine dell’ultimo incontro del 20 novembre, l'ostinata indisponibilità di Decathlon Italia a definire un contratto integrativo aziendale e a trattare sui contenuti della piattaforma rivendicativa unitaria, temi dirimenti per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della catena di abbigliamento sportivo presente nel Bel Paese con 140 punti vendita: diritti sindacali, organizzazione del lavoro, piano ferie, professionalità, salute e sicurezza, salario, politiche sociali e tutele di genere.
Dopo oltre un anno di negoziati Decathlon Italia continua a ignorare le richieste, aggravando il malcontento tra i dipendenti. L’azienda, denunciano i sindacati, persevera ad utilizzare contratti part-time con il massimo della flessibilità, “lasciando i lavoratori prigionieri dalle richieste dell’ultimo minuto”. Particolarmente grave è la richiesta ai lavoratori di predisporre un piano ferie entro il 15 dicembre e diviso in maniera vincolante in tre periodi dell’anno, questo in netto contrasto con quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Terziario della Distribuzione e dei Servizi applicato da Decathlon Italia, nonché con la normativa vigente in materia. A ciò si aggiunge il mancato riconoscimento di misure fondamentali come i ticket restaurant, richiesti da oltre due anni, nonostante i risultati economici positivi registrati dall’azienda anche nel 2024, utili che potrebbero assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori un sostegno economico.
«Decathlon Italia – stigmatizzano i sindacati nella missiva unitaria - non comprende i bisogni dei suoi dipendenti e si rifiuta di sottoscrivere un contratto integrativo finalizzato a risolvere tutte le particolarità che la propria organizzazione aziendale impone, indisponibile ad incontrare le esigenze dei lavoratori». «Le lavoratrici ed i lavoratori – sottolineano le tre sigle - non riescono più a sopportare gli abusi. Uniti dimostreremo, nelle forme che si riterranno utili, tutto il dissenso a questa modalità autoritaria di gestione delle relazioni sindacali». «La mobilitazione – concludono - continuerà fino a quando Decathlon non accetterà di avviare un dialogo costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro e rispettare la dignità dei propri dipendenti».